Storia di un'amica
Data: 04/06/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: G, S.
... tanta voglia di scopare, anche Giulia provocava Ferdinando: i suoi capezzoli erano sempre più in vista. Marco, però ,sembrava rabbuiarsi ad ogni minuto sempre di più, Sabry non capiva, avrebbe dovuto essere sempre più felice. Quando furono al caffè, Marco prese il cellulare e mandò un frettoloso messaggio, dopo poco entrarono nella veranda tre uomini sulla cinquantina, tra essi il proprietario del locale e uno che dopo poco, Sabrina capi essere quello picchiato dal suo ragazzo qualche sera prima. Il Danno era fatto, o meglio, Marco l’aveva fatta davvero grossa. In certi posti è meglio non spingersi, pensare prima di agire, restare con i piedi a terra. Il proprietario del Locale e l’uomo erano fratelli, il primo più grande d’età con una fisicità invidiabile, era un personaggio poco raccomandabile a cui non era andato giù che un ragazzino poco più che ventenne avesse pestato in malo modo e davanti ad altre persone suo fratello. Aveva minacciato Marco, doveva pagare un pegno e cosa meglio della sua ragazza giovane e tosta per pagare, poterla fare sua, in una mentalità atavica prendersi la carne che ti scopi significa prendersi qualcosa di tua proprietà, ma umana, un corpo dove infili l’uccello e vorresti infilarcelo solo tu. Marco aveva accettato, troppa paura o perché, in fondo, meglio lei che altri della sua famiglia. “Allò, avete mangiato bene?” disse il proprietario del locale rivolgendosi a Sabrina, senza guardala in viso e fissando come un maiale la scollatura. “che ...
... hai portato a fa questo?...pure lei viene con noi” fece Armando, l’uomo aggredito, rivolgendosi a Marco con lo sguardo rivolto alle gambe di Giulia. Ferdinando fece per prendere la sua ragazza, ma subito fu messo a sedere con uno spintone dal terzo degli uomini, che gridò : “ chi se la fa con gli stronzi e con le zoccole, e stronzo e cornuto pure lui…ha detto che viene pure lei e pure lei devi venire….” “Tu Guardi, al massimo ti fai st’ altra troia...sempre se tieni il pesce” e Bruno, dicendo ciò, tiro i capelli di Sabrina che emise uno stonato urlo. Marco: “ vi chiedo perdono, finiamola qui, faccio tutto per voi” Bruno: “ no, mo ce le scopiamo qui” Si guardarono intorno e s’accorsero che non c’era nessuno al locale, quello era giorno di chiusura. Il bullo aveva perso, ormai aveva capito che avrebbe dovuto guardare, da codardo abbassò gli occhi. “Guardami, che è sta storia?” fece Sabrina. “nessuna storia il ragazzo tuo fa il buffone e noi ci stiamo prendendo la carne tua. Non ha fatto nemmeno un cenno l’altra volta, t’ha venduta in un niente… “ fece Armando “stronzo, come hai potuto?” lui non rispose e s’alzo scappando, in cuor suo forse non fregava nulla di Sabrina e l’unica cosa che lo infastidiva e non avere tutto il potere degli altri tre, di non essere lui quello che si chiavava le donne degli altri. Ferdinando rimase impassibile, lui in quella storia ci si era trovato, aveva una ragazza ventenne che sapeva essere una facile e senza ritegno, con un buco del culo che a ...