1. Una sega in macchina (seconda parte su ionel)


    Data: 06/06/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Difficilissimo, Fonte: Annunci69

    La prima cosa che feci dopo quella strana ed eccitante sega in palestra, fu quella di informare Fabietto di quanto accaduto. Non volevo segreti tra di noi e svuotai immediatamente il sacco. Lui, tutt'altro che arrabbiato, sembrò addirittura incuriosito dal mio racconto, confermando la mia impressione secondo il quale quel ragazzo rumeno gli interessava davvero molto. Nei giorni a seguire ci capitò altre volte di imbatterci in lui durante gli allenamenti in palestra e notai subito come cercasse in tutti i modi di evitarmi, non rispondendo più nemmeno ai miei sguardo o sorrisi. Era in evidente imbarazzo, probabilmente anche pentito di quanto era accaduto tra di noi. Per tutta risposta aveva ripreso a fare la doccia in mutande. Fabietto, che quando voleva sapeva essere un vera puttanella, provò a stuzzicarlo un paio di volte ,entrando in doccia col cazzo arrapato e insaponandosi il culo in modo molto provocante ma non mi parve che il ragazzo ebbe particolari sussulti: l'impressione era chiaramente che volesse evitarci e non cadere in alcun nostro gioco o tranello. Di contro, finalmente, scoprì il suo nome: Fabietto, navigando su Facebook, riuscì a trovare il suo profilo dopo diversi tentativi andati a vuoto e mi informò che si chiamava Ionel. Passarono una decina di giorni dall'episodio della sega senza ulteriori sviluppi e la vicenda ero orientato a riporla nel cassetto dei sogni perduti quando un tardo pomeriggio, dopo aver riportato Fabietto a casa, stavo passando con la ...
    ... macchina nelle vicinanze della palestra e lo vidi. Ionel era uscito da poco dagli spogliatoi e stava tornando a casa a piedi. Indossava una canotta smanicata, un paio di pantaloncini corti e delle infradito mentre aveva una sacca a tracollo. La temperatura era scesa di diversi gradi e mi sembrò che il suo vestiario non fosse adeguato, perciò pensai che potesse essere una buona scusa per attaccare bottone.
    
    Lo affiancai, fermai l'auto e abbassai il finestrino, chiamando la sua attenzione. Appena mi vide il suo volto cambiò totalmente espressione. Se pochi istanti prima sembrava spensierato e stava ascoltando musica con le cuffiette, non appena notò la mia presenza si irrigidì e mi fulminò con un'occhiataccia. Molto freddamente mi fece un cenno col volto, come a chiedermi cosa volessi.
    
    “Ti va un passaggio a casa? Fa freddo” gli domandai, cercando di essere il più gentile e dolce possibile.
    
    “No, torno a piedi, grazie” mi provò a liquidare lui. Tentando di giocarmi l'ultima possibilità che avevo, provai a insistere ulteriormente, pur sapendo che le probabilità di essere mandato a quel paese erano alte.
    
    “Dai mi fa piacere, così parliamo un po' e ti spiego pure riguardo l'altra volta, non vorrei che tu abbia interpretato male”. Detto questo, Ionel sembrò incuriosito di quanto affermato da me, si tolse la cuffietta e si fermò un attimo a riflettere, poi finalmente aprì la porta ed entrò in auto.
    
    “Si ma non mi toccare o ti do un cazzotto” mi intimò immediatamente, col suo ...
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