L'epopea delle candele.
Data: 06/06/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Honeymark
... non essere denudate in pubblico, ci seguirono docili come cagnolini.
Si chiamavano Lucia e Laura.
Spiegammo loro come stavano le cose e che pertanto dovevano abbassarsi i pantaloni davanti a noi. Erano agitatissime, ma cercarono di compiacerci in tutto.
Abbassarono i pantaloni di qualche centimetro e Valentina si incazzò.
- Sentite, «minus quam merdam» (così definivamo ufficialmente le matricole, meno che merda), vi diamo cinque secondi per spogliarvi, dopodiché vi deferiamo a processo.
Le due ubbidirono senza esitazioni e lasciarono cadere i pantaloni a terra.
Portavano entrambe i collant.
- Guarda guarda guarda… – Disse Valentina, come l’orco che parla a Pollicino. – Abbiamo due imputate da rinviare a giudizio!
Le due erano terrorizzate.
- Vi leggerò i vostri diritti. – Disse Valentina – I collant vengono sequestrati come prova per il processo. Sarete processate e Marco sarà il vostro Pubblico Ministero che chiederà una punizione adeguata.
- Cosa ci faranno? – Bofonchiò una.
- Marco deciderà cosa chiedere e la Corte emetterà la sentenza. – Disse Valentina con durezza. – Di certo sarete denudate e umiliate. Poi, alla fine, dovrete fare un pompino al vostro carnefice, che sarà sempre il PM.
La storia che le matricole dovessero farmi il pompino eccitava Valentina. Dicendolo le si impastava la bocca.
Mentre parlava, Valentina abbassò i collant prima a Lucia e poi a Laura. Ora i loro due culetti erano protetti solo dalle solite mutandine ...
... bianche.
- Palpale, – mi disse Valentina in piena complicità con me. – Verifica che abbiano solo le mutandine.
Lo feci con gusto, frugandole con attenzione.
- Ti prego, assecondalo! – Aveva bisbigliato Laura a Lucia. – Cerchiamo di ottenere la sua benevolenza…
- Volete che ci abbassiamo le mutandine? – Chiese allora Lucia.
- Certo che sì! – Esclamai.
- In cambio di cosa? – Domandò Valentina diffidente. – Quando offrite qualcosa è sempre perché volete ottenere qualcosa.
- Possiamo chiedere un favore? – Disse allora in chiaro una delle due.
- No, – disse secca Valentina. – Sarebbe corruzione.
- Sentiamo, – dissi invece io. – Se posso…
- Io vado in bagno, – commentò allora Valentina. – Non voglio sentire nulla.
- Abbassate le mutandine e mettete le mani sopra la testa, – ordinai loro. – Dopo potete parlare una alla volta.
Le guardai mentre si sfilavano le mutandine. Provai un senso indegno di eccitazione perché non mi era mai capitato di far sfilare delle mutandine a delle ragazze sconosciute. E belle anche.
- Allargate un po’ le gambe.
Obbedirono. Mi portai a loro per palpare il culo, come mi aveva suggerito l’uccello. Infilai le dita tra le natiche fino a toccare il buco del culo di entrambe. Poi presi la figa con una mano. Una tremava, l’altra era bagnata. Poi mi staccai.
- Allora sentiamo, – dissi. – Cosa avete da chiedere?
- Io non… voglio fare il pompino. – Era stata Lucia a Parlare.
- Non puoi evitarlo, – le dissi. – Fa ...