1. Il viaggio - parte prima


    Data: 06/06/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: corsaro200, Fonte: Annunci69

    Il viaggio – Cap.1
    
    - Sveglia, sveglia. Facciamo una sosta.
    
    Sono Marco ho quindici anni e sto andando con la mia famiglia, padre, madre e sorella di tredici, a Milano in macchina per la Prima Comunione di mio cugino. Chi ha dato la sveglia è mio padre, siamo in autostrada e siamo partiti due ore fa da Bari.
    
    Mia sorella ha farfugliato che non scende, preferisce restare in macchina a dormire, mia madre ha voglia di un caffè e io, fatta un analisi dei bisogni corporali dico:
    
    - Faccio la pipì
    
    - Falla fare prima a Bob (è il nostro cane). Quando torno io, vai tu.
    
    Il buio si sta diradando e sta spuntando l’alba. Io sto dietro ai movimenti di Bob che annusa in giro per il suo piacere. L’autogrill è quasi deserto, un’altra macchina si è appena fermata e ne scende un uomo che passandomi affianco si tocca pesantemente il pacco. Forse aveva da metterselo a posto, ma mi guarda con insistenza e mi strizza l’occhio, un gesto di complicità, ma in cosa poi?
    
    Non avendo altri pensieri mi fermo a riflettere sull’uomo, sul gesto che ha fatto e mi stupisco che pur essendo stato quasi un flash, tanti particolari si sono registrati nel mio cervello. Ho visto nitida e netta la sagoma del cazzo e delle palle, roba grossa, poi ho visto e quasi sentito il suo sguardo posarsi pesantemente sul mio didietro che so di aver ben pronunciato.
    
    I minuti passano, mamma e papà tornano, li sto aspettando davanti all’uscita dall’autogrill, passo di mano il guinzaglio di Bob ed entro. Mi ...
    ... guardo intorno, vedo l’insegna della “toilette” su una porta e la spingo. Una sfilza di orinatoi tutti liberi e quattro o cinque cabine sono a mia disposizione. Nei cessi pubblici vado sempre in una cabina per i miei bisogni anche piccoli, agli orinatoi mi vergogno mi sento sempre guardato, anche se a guardare sono io, ma in questo momento non c’è nessuno, divento ardito e mi avvicino a un orinatoio.
    
    Ho appena cominciato ad aprirmi la patta e sento che sta entrare qualcuno. Girando un po’ la testa all’indietro riconosco l’uomo che si sta avvicinando all’orinatoio alla mia destra. Prima ancora di esserci arrivato ha tirato giù la lampo, messo fuori uccello e palle, come se dovesse pisciare anche con quelle o fargli prendere aria.
    
    Anche se la pisciata non è impellente, devo però farla, invece niente, hai voglia di aspettare, il piscio non esce e non esce neanche all’uomo al mio fianco. Per lui una ragione c’è, se lo sta menando anche se lentamente, quello che un attimo prima, appeno affacciatosi era un lombricone ciccioso dall’aspetto morbido che ricadeva sulle palle, ora con il tocco della mano si sta ingrossando e alzando la testa. Prima che la mia mente formuli pensieri o desideri è il mio cazzo che prende l’iniziativa e in un istante diventa duro come la pietra, senza passaggi graduali.
    
    Questa mia reazione è per l’uomo una risposta muta, senza parole, infatti allunga la mano, prende la mia e la porta sulla sua nerchia sempre più presente e tenendocela sopra mi fa da ...
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