1. Il viaggio - parte prima


    Data: 06/06/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: corsaro200, Fonte: Annunci69

    ... guida nella masturbazione.
    
    Siamo in due in questo cesso un ragazzo di quindici anni e un uomo che ha superato i quaranta, un’età che mi è familiare, è quella su per giù di mio padre. La volontà però è una, quella dell’uomo, la mia si è annullata e non è una forma di opposizione ma direi consenso. Infatti l’uomo mi mette una mano sul culo, mi guida verso una cabina e io che gli sto avanti apro la porta e entro.
    
    Il mio cazzo continua a essere duro, io teso e rigido, i miei movimenti non rispondono a miei comandi perché non ne ricevono, ho bisogno di essere guidato. Come la sua mano all’orinatoio guidava la mia nella masturbazione qui nella cabina lui abbassa il coperchio della tazza, mi mette una mano sulla spalla e mi spinge in giù. Le mie gambe si piegano, le natiche si poggiano, il mio sguardo è fisso e fermo su quella mazza, la bocca semi aperta, le braccia abbandonate.
    
    Sono come un bambolotto gonfiabile costruito con la bocca aperta, l’uomo non fa che avvicinarsi, vi affonda la sua verga e, dopo alcuni colpi che arrivano in fondo, sborra. Lo tira fuori dalla mia bocca sagomata a misura del suo cazzo e lo fa rientrare nei pantaloni. Tirando su la cerniera prende dalla tasca posteriore dei pantaloni cinquanta euro, me li mette in una mano e esce. Seduto ancora sul coperchio, non mi posso vedere ma sento che il suo sborro mi cola sul collo e il mio ha imbrattato il coperchio.
    
    Con tutto quello che è successo ancora non ho pisciato, lo faccio in tutta fretta ed ...
    ... esco, preoccupato che i miei si stiano chiedendo perché ci ho impiegato tanto.
    
    Quando sono fuori vedo mamma e papà che ancora si attardano in giro con Bob. Fuori a fumarsi una sigaretta c’è anche l’uomo che mi strizza l’occhio e con la lingua si lecca le labbra, poi sale in macchina e sparisce. Sparisce alla mia vista ma non dalla mia mente.
    
    Mi sono sempre chiesto se questo episodio ha tirato fuori da me desideri che c’erano o se ce li ha messi. Rimandiamo comunque queste riflessioni ai futuri anni della psicanalisi e proseguiamo.
    
    Nella fretta di raggiungere i miei lo sono stato anche nel raccontare i fatti e non vi ho detto che finito di pisciare e uscito dalla cabina mi sono avvicinato a un lavandino, ho schiacciato per abitudine il tasto del rubinetto e, sempre per abitudine, alzato lo sguardo e mi sono guardato allo specchio che lo sovrasta.
    
    Lo sborro già parzialmente rinsecchito, che sembra una crosta, sta tutto intorno alla mia bocca e da un angolo di essa traccia un segno lungo il collo fino alla fossetta sotto il pomo di Adamo che ne è piena. Il mio primo impulso è quello di lavarmi e pulire tutto. Ma poi, e questo lascia pensare che in me c’è già tutto quello che mi sta accadendo, tiro fuori una lingua da mucca e mi lecco tutto intorno alle labbra fin dove posso arrivare e uso pure le dita inumidendole direttamente in bocca per togliere i segni visibili. Rinfrescando le tracce di sborro, l’odore e il sapore che si è dissipato, riaffiorano e li registro nel ...