1. 057 - La giovane "Rouge" rapita e stuprata


    Data: 09/06/2019, Categorie: Etero Incesti Sesso di Gruppo Lesbo Dominazione / BDSM Gay / Bisex Autore: ombrachecammina

    ... posai i contenitori accasciandomi distrutta su una sedia. Le altre mi guardavano con commiserazione, mi osservavano come se fossi una bestia rara. Nel mondo normale, questi lavori pesanti di solito li fanno i maschi che sono meglio dotati fisicamente, qui invece gli uomini non fanno assolutamente nulla mentre le donne si sbattono a fare i lavori, ad essere amanti e mogli, a preparare i pasti, insomma a fare tutto, assolutamente tutto!!Durante il giorno, quando nessuno poteva controllarmi, venni poi segregata nel ripostiglio della roulotte seduta su una sedia di ferro e chiusa dentro a chiave. Quello stesso giorno poco prima della cena si fecero dare il numero di cellulare dei miei genitori e compresi allora che volevano richiedere un riscatto. La seconda sera, ci furono ancora musica e balli ed io fui invitata a ballare, lo feci ma con meno convinzione confronto alla sera precedente. Ero ossessionata dall�idea di soggiacere ancora con il vecchio porco. Invece, lui non mi guardò nemmeno in faccia e ballai tutta la sera con il ragazzo bello e sensuale. Scoprii che si chiamava Mircea, in italiano Mirco, e lui, balbettando l�italiano mi chiese il mio nome, mi era molto simpatico e glielo dissi.Verso le tre della notte, come la notte precedente, tutti se ne andarono a dormire e anche io mi buttai sul mio giaciglio e mi addormentai subito. Fui svegliata un ora dopo, da una mano che mi premeva sulla bocca e quando aprii gli occhi vidi Mirco che mi faceva cenno di stare zitta. ...
    ... Lentamente mi tolse la mano dalla bocca e avvicinò alle mie labbra le sue e mi baciò appassionatamente. Mi divincolai, lottai, ma lo feci con poca convinzione e non riuscii o forse non volli respingerlo, cedetti quindi alle sue mani, che mi perlustravano il corpo, mi accarezzavano dolcemente e lui incessantemente continuava a baciarmi. Portava dei calzoncini di tela bianchi con l�apertura sul davanti, tipo mutandoni del nonno. Si inginocchiò poi fra le mie gambe, armeggiò qualche secondo con le sue mutande, fin quando il suo pene scattò fuori come una molla, notai la sua cappella luccicare al fascio di luce del lampione esterno che penetrava dalla piccola finestra. Percepii nettamente, il calore e la rigidità del suo membro fra le mie cosce aperte e lo sentii appoggiarsi fra le labbra della mia fighetta bagnata. Ero tesissima, mi aspettavo che il lacerante dolore della sera prima, si propagasse dentro di me, squassandomi il corpo e l�anima.Ma, non ci fu nulla di simile, anzi, più lui mi entrava dentro e più il piacere invadeva tutto il mio essere. Lui non smise per un attimo di baciarmi, le sue labbra carnose si appiccicavano a ventosa sulle mie, la sua lingua cercava e trovava la mia, mi pareva lui avesse cento mani, mi accarezzava il seno con il palmo della mano aperto, girando sopra ai capezzoli piacevolmente eretti e dopo poco sentivo la stessa mano sotto il sedere, lo fece anche con entrambe le mani artigliandomi fortemente le natiche e perlustrarmi con le dita il buchetto ...
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