Come parlarne - Capitolo VII
Data: 09/06/2019,
Categorie:
Feticismo
Autore: VB1977, Fonte: EroticiRacconti
... mesi. Eppure, sebbene fosse stata rabbiosa, io avevo vissuto quella situazione in modo totalmente differente. Perché nelle parole di Debora avevo visto esplodere tutto l’amore che aveva per me. E questo mi aiutò ancora di più a capire quanto fosse preziosa la persona che mi stava accanto e quanto valesse il suo amore. Il venerdì pomeriggio mi fu portato via da un collega, che mi chiese il cambio turno. Perciò potei vedere Debora solo un paio d’ore al mattino. Indossava nuovamente le Adidas. La cosa attrasse il mio pensiero, al di là del fatto che vista la stagione, un po’ ci rimasi male. Con la scusa di indossare quelle scarpe, mi negava la visione dei suoi bellissimi piedi. Da quando aveva lasciato l’abbigliamento hip hop, per passare ad uno stile molto più femminile, Debora aveva inevitabilmente attratto i miei sguardi sul suo corpo. Sguardi che non riuscivo a trattenere lontani da lei e che mi facevano provare forti sensi di colpa. Sentivo di violare il suo corpo, come se fosse ingiusto provare desiderio fisico nei suoi confronti e lasciare che i miei occhi gustassero la sua bellezza. Mi sentivo carnale e volgare, ciononostante non potevo fare a meno di notare tanti piccoli dettagli. Uno dei quali era il fatto che cambiasse le scarpe praticamente ogni giorno, anche più volte al giorno, come se le scarpe fossero accessori da adattare agli abiti. Vederla per il terzo giorno consecutivo con le Adidas quindi mi sorprese ed iniziai a sospettare che dietro ci fosse uno scopo. ...
... Il dubbio fu però fugace e non mi ci soffermai, perciò non le domandai nulla, accantonando momentaneamente la mia curiosità. Quella mattina tra l’altro, mi disse che, con molta probabilità, nel pomeriggio sarebbe arrivato un pacco dall’Inghilterra e la mia attenzione fu quindi dirottata su ciò che potesse contenere. La divertì molto vedere i miei numerosi, quanto inutili tentativi per scoprirlo e fu compiaciuta di poter lasciare a bocca asciutta la mia curiosità, e non darmi alcun indizio per farmi capire. Io però mi fissai sull’idea che il pacco contenesse una nuova console, con la quale ci saremmo divertiti molto e fui preda di una insana eccitazione. Era proprio il periodo previsto per l’uscita dell’evoluzione di una macchina molto importante, perciò mi convinsi che non poteva trattarsi di null’altro, se non di quella. Ma Debora aveva in mente di divertirsi con giochi di tutt’altro tipo. E lo scoprii sabato pomeriggio. Quando arrivai a casa sua era sul divano, di fronte alla TV, comodamente seduta, con le lunghe gambe distese e i piedi sul tavolino. E ai piedi ancora le Adidas. Ora qualcosa non quadrava davvero. Al di là del fatto che non indossava mai le stesse scarpe in modo così ripetitivo, di certo non aveva la tendenza ad indossare scarpe in casa. Di solito la vedevo con delle pantofole, ma ultimamente usava delle infradito. Quindi mi sarei aspettato di poter ammirare i suoi piedi in quel frangente. Da quando era rientrata dal Regno Unito, non avevo potuto dare loro ...