La commessa puttana
Data: 10/06/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: goldenboy_10
Mattina, il fascio di luce che entra dalla finestra mi annuncia un nuovo giorno. Apro gli occhi e mi sveglio nella mia camera da letto, strana sensazione.
Non potrebbe essere diversamente data la mia attività di rappresentante farmaceutico che mi porta tutta la settimana in giro per l’Italia.
Ogni sera un ristorante diverso, una stanza d’albergo diversa, talvolta in compagnia di qualche collega, sempre con un tablet che mi illude di essere realmente in contatto col mondo.
Oggi no, dato che approfitto del ponte di fine settimana per staccare un po’ la spina e dedicarmi a me stesso.
Dedicarmi a me stesso significa alzarsi e iniziare a sbrigare le faccende. Riordinare questi 70 metri quadrati d’appartamento arredati con gusto. Non per merito mio, ma design di quando c’era lei , Bea.
Si la mia Beatrice con la quale ho convissuto sino a sei mesi fa. Poi improvvisamente mi chiese il classico periodo di riflessione. In seguito capii che quel periodo di riflessione aveva nome, cognome e una squadra del cuore.
Ha lasciato tutto com'era nel mio appartamento, interrompendo i progetti che fantasticavamo, come se i beni culturali avessero trovato dei reperti archeologici durante un’opera pubblica.
Ha lasciato tutto ma questa casa mi sembra vuota.
E’ difficile adattarsi a single dopo che ti sei modulato su una vita di coppia, ma una compagna non puoi tenerla prigioniera. Sto metabolizzando.
Da quando sono stato nominato come al grande fratello il quartiere ...
... ove sono nato e cresciuto sembra adottarmi. Dalla tintoria sotto casa che mi stira le camicie praticamente gratis perché mi ha visto nascere, alla cassiera del supermercato che quando le pongo la porzione monodose di verdura, oltre allo scontrino mi lascia un biglietto su come pulirla e cuocerla, timorosa che una volta giunto a casa debba chiamare il cinese al palazzo di fronte per uno squallido take away.
Sistemata la casa decido di uscire per fare dello shopping. Dicono sia normale la sindrome di voler sostituire una carenza d’affetto con l’acquisto di qualcosa di materiale che senti tuo, che ti possa coccolare.
Vado nella boutique di abbigliamento abituale dove mi servo da sempre.
E’ un negozio casual con capi alla moda che mi permette di coltivare l’illusione di rimanere un ragazzo anche se ormai sono cresciuto.
Entro e cerco lei, Carla la ragazza che da tempo ormai mi serve e mi "consiglia" nelle scelte. Non riscontra i miei gusti femminili, ma la trovo gentile nei modi e a forza di andare li è nata una sorta di simpatia.
Lei credo senza presunzione, abbia un debole per me che mi ha manifestato, ancor più da quando è a conoscenza che sono libero come…. Beckenbauer.
Ma proprio per quanto dicevo prima, per non crearle illusioni, non ho mai raccolto i suoi input.
Appena la cerco, il padrone, il sig. Sergio salutandomi mi fa: "Buongiorno Giacomo, bentornato è tanto che non ti facevi vivo. Carla non c'è in questo periodo, ti saluta. Abbiamo una nuova ...