GENESI
Data: 11/06/2019,
Categorie:
Etero
Autore: suve
... solito pompino. Invece questa volta andò oltre: dopo avermi succhiato per un poco, facendomelo irrigidire allo spasimo, si scostò e cominciò a levarsi i pantaloni della divisa.- Rita, che fai? �- Ssssshhhhhhh, stasera mi diverto anche io. Tu non ti muovere, faccio tutto io �Non che avessi poi tante possibilità di muovermi, la gamba ingessata e tirata, il braccio ingessato e inutilizzabile. La mia preoccupazione era che qualche ammalato nottambulo o qualche sua collega ci scoprisse.- Rita, ma può venire una tua collega, se ci scoprono��� -- Sssshhhhhhh. Non ti preoccupare, la dottoressa �mi copre�, non verrà nessuno �Avrei voluto protestare, l�immaginare che la dottoressa di turno con lei sapesse cosa stava facendo in quel momento non mi tranquillizzava. Non ne ebbi modo, anzi dimenticai presto ogni protesta: Rita salì sul letto e, tenendosi in equilibrio, scese sopra di me. Non appena sentii le labbra della sua micina appoggiarsi alla punta del mio uccello non capii più niente, solo che, finalmente, avremmo potuto fare ancor all�amore.Calò lentamente su di me, facendo attenzione a non fare pressione sulla gamba inerte, in precario equilibrio, fino a prendermi tutto dentro di sé. Una sensazione favolosa quella di sentirmi ancora una volta stretto dalle sue mucose, sensazione che proseguì appena prese a muoversi su e giù. Non potendo muovermi mi gustavo appieno le sensazioni e l�orgasmo tardava ad arrivare, cosa che faceva contenta Rita che poteva godersi appieno la mia ...
... durezza. Un movimento più brusco degli altri mi fece sobbalzare: per un attimo il peso di lei aveva poggiato sulla gamba ingessata provocandomi dolore.- Oddio, povero caro�. Scusa��. Scusami tanto �Rita si era immobilizzata sopra di me vedendo la mia smorfia.- Aspetta, se facciamo così non ti faccio più male �Iniziò un movimento ondulatorio avanti e indietro col solo bacino, le ginocchia posate ai lati del mio corpo, lei stesa sopra di me che spingeva e si ritraeva. Il movimento era meno profondo, meno vario, ma così strofinava il clitoride sul mio pube e presto riprese anche lei a gemere sommessamente. Non fu una galoppata, fu un trotto leggero, costretti a movimenti limitati, senza poter cambiare posizione, ci �strofinammo� l�uno sull�altra per interminabili minuti, i mugolii attutiti dal bacio frenetico che ci scambiavamo. La sentii godere distintamente, stringendomi le spalle, mordendomi il labbro inferiore, avviluppandomi la lingua con la sua.Si acquietò ma io ero ancora teso, non erano bastate le contrazioni dei suoi muscoli interni a farmi venire. Rita mi si dolse da sopra e si chinò in avanti sorridendomi beata.- Adesso tocca a te �Pochi colpi di lingua, pochi affondi in quella bocca accogliente ed il mio seme spruzzò fuori con forza nel suo cavo orale. Nemmeno una goccia andò persa, e quando si rialzò leccandosi le labbra per raccogliere ogni residuo, io ero stupito ed estasiato dalla sua intraprendenza.Il mattino dopo lei non c�era, aveva staccato, ma durante la visita ...