GENESI
Data: 11/06/2019,
Categorie:
Etero
Autore: suve
... quotidiana una giovane dottoressa mi apostrofò:- Lei è il ragazzo di Rita vero? �Intuii che era la dottoressa che �aveva coperto� la mia ragazza (che ci faceva ancora lì? Non aveva staccato?) e, imbarazzato, riuscii a rispondere con un timido �sì� che lei ricambiò con un ampio sorriso dalla sfumatura ironica e maliziosa prima di passare oltre.Per altri tre giorni, o meglio notti, finché Rita era di turno, facemmo l�amore allo stesso modo, con l�unica precauzione di non farci sentire dagli altri degenti. E finalmente arrivò il giorno che potei tornare a mettere i piedi per terra. Con le canadesi ovviamente, senza caricare troppo la gamba ora con un�ingessatura più leggera. Per me fu il paradiso: finalmente potevo muovermi. Stentai all�inizio ad abituarmi a quel modo di procedere ma alla fine riuscivo ad essere autonomo. Almeno abbastanza da potermi spostare al tavolo dove consumare i pasti ed interminabili partite a carte con il mio nuovo compagno di stanza.Soprattutto ero felice perché, se pur con le ovvie difficoltà, ora potevo recarmi in bagno da solo ed evitavo la, per me, umiliante pratica di padella e pappagallo.Anche così Rita riuscì a sorprendermi. Un giorno, mancava veramente poco alla mia dimissione, entrò nella stanza mentre mi alzavo per recarmi in bagno. Subito mi si accostò facendomi appoggiare a lei e mi sussurrò all�orecchio:- Fingi di avere problemi e chiedimi aiuto �Non dovetti fingere poi tanto per quanto riguarda i problemi, un po� di più per ...
... chiederle aiuto a voce abbastanza alta che il mio compagno di stanza e due suoi visitatori sentissero.Così, in parte appoggiato a Rita, mi recai in bagno. Appena dentro lei chiuse la porta e mi si accostò mentre già stavo tirando giù il pigiama per orinare.- Ti aiuto �Mi disse e, scostata la mia mano, me lo impugnò dirigendolo verso la tazza.Potete immaginare come quel contatto mi fece reagire:- Guarda che se me lo tieni tu sarà difficile per me riuscire ad orinare �Di fatto, anche se non completamente rigido, il mio uccello si era risvegliato e lentamente si gonfiava grazie al caldo contatto del suo palmo.- Concentrati, non essere il solito maiale, sono qui per aiutarti e basta �Falsa, falsa e ipocrita pensai, ma ubbidii senza chiedere che altro avesse in mente.Bene o male ci riuscii e quando ebbi finito lei, senza lasciarlo andare, mi tirò verso il lavabo:- Ora pensiamo all�igiene �Saltellando un po� riuscii ad accostarmi al lavabo mentre lei apriva l�acqua e si insaponava la mano. Si mise di lena a lavarlo, apparentemente con solo quello scopo, e per me divenne un�esperienza così intima che mai avrei pensato di condividere con lei. Il mio affare ovviamente era cresciuto ma lei non dava segno di farci caso, continuando a scoprire la punta, insaponarla, sfregare, risciacquare e poi insaponare ancora. A quel punto ogni finzione cadde e il lavarmi diventò quello che doveva essere nelle sue intenzioni fin dall�inizio. Resa scivolosa dal sapone Rita mi masturbò come forse mai aveva ...