Rapporti condominiali -1
Data: 13/06/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: adad
... Indossava un paio di slip bianchi, sformati e stazzonati pure loro, e non del tutto puliti: probabilmente li portava dal giorno prima e ci aveva dormito tutta la notte!
I coglioni riempivano la sacca in basso e il cazzo semiduro gli ricadeva di traverso. Mi accostai a premere le labbra sul rigonfio morbido e caldo. L’odore del suo inguine era forte aveva un che di ferino, che mi diede i brividi. D’impulso, gli scostai di lato gli slip e cavai fuori tutto l’armamentario.
I coglioni gli ricaddero in basso pesanti, mentre il cazzo già si teneva a mezza altezza. Aveva il prepuzio tirato in su e la pelle slabbrata formava sulla cima come un pozzetto, da cui un filo traslucido di siero cominciò a colare verso terra.
Senza pensarci, mi protesi a leccare quel nettare prelibato, indugiando con la punta della lingua nella fossetta bagnata. Andrea respirò più profondamente. Allora glielo presi in mano e, lentamente, tirai giù il prepuzio, scoprendo il grosso glande d’un tenero rosato interamente cosparso di sugo virile.
Lo fissai un istante, inalandone l’aroma intenso, poi chiusi gli occhi e lo ingoiai con passione… con voluttà… Il sapore era pungente, me ne sentii pizzicare la lingua, ma lungi dal disturbarmi la cosa mi inebriò e andai avanti a leccare e succhiare quel meraviglioso fungo, passando la lingua sotto la cresta, scavando nel taglietto, picchiettando sul filetto…
Finalmente, Andrea si lasciò sfuggire un gemito, poi retrocesse, appoggiandosi con la schiena ...
... alla parete. Io ero rimasto inginocchiato lì, lontano quasi metro da lui. Lui mi fissò un momento con un’aria mezzo stralunata, respirando attraverso le labbra dischiuse, non si rendeva conto neppure lui di cosa gli stava succedendo, poi si prese il cazzo con due dita e lo puntò verso di me, come invitandomi a raggiungerlo. Al che, feci in ginocchio quel paio di passi e gli fui di nuovo davanti, fino a sfiorarne con le labbra la punta bagnata.
Restammo un istante immobili, poi lui spinse leggermente in avanti col bacino e mi fece scivolare il glande fra le labbra dischiuse. Era fatta! Stava accettando il mio omaggio. A questo punto, con la sinistra gli presi a coppa i coglioni caldissimi e con la destra gli agguantai l’uccello alla base, masturbandolo piano, mentre con la bocca riprendevo a lavorargli golosamente e sapientemente la cappella. Non durò a lungo.
Ben presto sentii le palle iniziare a contrarglisi e il glande a farglisi più duro; poi, con un rauco sospiro Andrea si abbandonò contro la parete, mentre con uno scatto il suo cazzo si liberava, riversandomi fra lingua e palato quattro o cinque fiotti di seme caldo e denso. Lo assaporai, prima di ingoiarlo: era dolciastro, con un leggero retrogusto amarognolo, giusto come piace a me.
Ora, bisogna dire che se c’è una cosa che manda fuori di testa un maschio, soprattutto etero, è vedere un altro che riceve in bocca il suo sperma e lo beve: sul momento lo imbarazza, è vero, lo sconvolge, magari lo disgusta, ma ...