-
L'intruso. parte sesta
Data: 13/06/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: selen3
Marta tornò con un bustone. Appena entrò buttò il cappotto su una sedia, poggiò per terra la busta e si precipitò tra le mie braccia. “cosa mi hai fatto, cosa mi hai fatto” ripeteva affannata. La baciai. Si strinse forte a me. Mi bisbigliava nell’orecchio che non si era mai sentita così puttana. Mi raccontò che si era recata all’indirizzo che gli avevo indicato, si trattava di un sexy shop molto ben fornito. Mentre le confezionavano il capo che aveva scelto era stata anche importunata da un altro avventore. Mentre stava pagando aveva sentito una mano palparle il culo. Si era girata colpendo con uno schiaffo il molestatore. Era intervenuto il gestore che aveva allontanato e l’uomo, uscendo, si era scusato. Alla fine era uscita dirigendosi verso il parcheggio del centro dove aveva lasciato l’auto. Arrivata, aveva aperto la portiera posteriore per buttare la busta sul sedile posteriore, all’improvviso si era sentita afferrare. Un braccio le cingeva la vita e con l’altra mano le tappava la bocca. Si era divincolata tanto che l’uomo l’aveva alzata da terra. Poi l’uomo le aveva parlato: “Meglio che stai buona puttana. Ora fai la brava. Quando ti ho toccato il culo ho sentito cosa hai dentro. Ho capito che sei una puttana Ninfomane che vuole godere con un bel cazzo.” Marta si pietrificò. Lo sconosciuto allargò le braccia e la spinse sul sedile posteriore. Una volta caduta l’aggressore si buttò su di lei mostrandole la lama di un coltello pericolosamente rivolto contro il suo ...
... bel visino. Marta rimase immobile mentre il suo aggressore si era messo in ginocchio e con una mano le mantenere la lama a pochi centimetri dal viso e con l’altra le alzava la gonna. Strappate le mutandine estrasse prima le palline e poi il cuneo anale continuando a ricoprire la povera Marta di ogni genere di insulti. In 10 minuti che alla donna dovevano essere sembrati un ‘eternità riuscì ad infilargli il suo cazzo in bocca. Dopo averla scopata con violenza sposto il suo uccello, convinto di penetrala nel culo. La scomodità della posizione non aveva agevolato l’introduzione anche perchè il cazzo del violentatore era di notevoli dimensioni. A questo punto ripiegò per la strada principale. Scopò Marta con violenza e solo alla fine volle venirle in bocca ordinandole di inghiottire. Prima di andarsene le prese la borsa, trovò il portafogli prelevando tutti i contanti. Poi, infine, sparì tra le auto parcheggiate. Marta aveva impiegato qualche minuto per riprendersi. Poi si era messa alla guida e si era allontanata. Mentre tornava verso casa ripensava a quei momenti ma non provava più paura. Anzi, sentiva che i suoi umori che bagnavano il sedile. Arrivata a casa era così eccitata che prima di entrare, al riparo dell’abitacolo si era rimessa sia le palline nella fica che il cuneo nel culetto. La feci stendere estraendole i toys dagli orifizi. Marta mi abbracciò baciandomi intensamente poi si diresse verso le scale salendo al piano superiore. Trascorsi il resto della serata ...