1. La sottomissione di Chiara - 6


    Data: 14/06/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: elegant_master@protonmail.com

    CAPITOLO 6: La barca Chiara era nuda, in punta di piedi sul bordo dello yacht che era ancorato in una baia di una piccola isola mediterranea. Esitava a tuffarsi. L’acqua era trasparente come il cristallo e verso riva era colorata di diverse sfumature di bianco, verde, e blu dagli scogli sommersi. C’era un sole pieno, ma l’acqua era fredda: non l’aveva sentita, ma bastava guardarla per capirlo. Carlo la osservava in silenzio. Chiara si voltò verso di lui, stringendosi nelle esili spalle e ridendo: “Non ne ho il coraggio!” disse raggiante. Carlo non disse una parola, continuò a guardarla come se stesse ammirando un’opera d’arte. Chiara d’improvviso si tuffò, come se avesse tratto energia dallo sguardo calmo e sicuro del suo Padrone. Quando riemerse dall’acqua limpida urlò come una ragazzina: “Ahhhh!... È gelida!...”. La sua voce era eccitata e felice. Carlo ammirava quel corpo perfetto dai colori chiarissimi che si stagliava nel blu scuro dell’acqua in quel punto. Nella baia entrò una barca a vela di proporzioni straordinariamente grandi. Carlo ne fu infastidito. Non gli piaceva condividere il mare con altri. In quel momento squillò il suo cellulare. Era una telefonata importante di lavoro. Esitando per un istante, tornò all’interno dello yacht per parlare al telefono avendo il computer davanti. Chiara iniziò a nuotare. Era una brava nuotatrice e le piaceva nuotare a lungo. Passata la punta della baia, iniziò a essere trasportata da una corrente molto forte verso il largo. ...
    ... Talmente forte che non riusciva più a rientrare. Fu presa dal panico. Inizialmente non chiamò Carlo perché pensava di farcela da sola. Tuttavia la corrente la portò ancora più a largo. A quel punto urlò, chiamando Carlo, ma era già troppo lontana. Carlo non poteva sentirla. Il proprietario della grande barca a vela si accorse che la ragazza era in difficoltà. Montò sul tender che era già in acqua, avviò il motore e la raggiunse in poco tempo. Quando arrivarono allo yacht di Carlo, questi era ancora all’interno che lavorava al telefono. Sentendo accostare l’imbarcazione a motore, chiuse la chiamata e uscì. Fu sorpreso di vedere Chiara su un tender con un altro uomo. Indossava la camicia di lui e tremava. “Buonasera” disse l’uomo. Aveva circa sessant’anni. La pelle molto abbronzata. Una voce sicura di sé “La signorina era un po’ in difficoltà a causa della corrente e ho pensato di darle un passaggio” disse in modo gentile mentre Chiara saliva sulla barca. Carlo strinse Chiara per le spalle. Tremava ancora. La fece sedere e si assicurò che stesse bene. Poi si rivolse all’uomo: “Non so come ringraziarla” “Non deve” disse l’uomo ridendo mentre si apprestava a ripartire col suo tender. “Posso offrirle qualcosa?” “No grazie. Torno dai miei ospiti” “La sua camicia…” “Non si preoccupi” “Gliela riporterò più tardi alla barca. Grazie ancora, davvero” L’uomo lo salutò con un gesto del braccio mentre si allontanava sul piccolo gommone. * * * Le sottili caviglie di Chiara erano legate agli ...
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