1. Il sacrificio di Monica


    Data: 15/06/2019, Categorie: Cuckold Lesbo Dominazione / BDSM Autore: esperia, Fonte: RaccontiMilu

    ... esagerando.Anche se ero una di loro, comunque qualcuno ci aveva anche provato con me, ma di solito bastava una delle mie occhiate per farglielo ammosciare.Solo una volta mi ero lasciata convincere (da Luca, un biondino efebico che mi ricordava una femmina, anche se non lo era affatto) e eravamo finiti a letto. Ma appena mi penetrò mi prese una tale furia che lo spinsi via e lo trattai anche male, poveretto.Mi ero sentita fuori posto, in una posizione che non mi s'addiceva.Violata, insultata, umiliata.Non ci abbiamo provato mai più. Né lui con me, né io con gli uomini.Alla fine Carlo conobbe Monica e questa volta la cosa apparve subito più seria.Ci siamo frequentati ancora per qualche anno, anche se il tempo delle bravate notturne, delle discoteche e delle bevute fino all'alba era ormai malinconicamente finito.Poi, piano piano, ci siamo un po' persi di vista, lui rilevando l'attività commerciale del padre ed io a Roma a studiare Giurisprudenza.Quando tornavo nella nostra città si trovava sempre il tempo per una cena o un aperitivo. Monica mi guardava con un misto di curiosità e repulsione, sapendo delle mie preferenze in campo sessuale, ma alla fine si faceva invariabilmente trascinare dalla nostra allegria, dalle nostre battute e dal fatto che non rappresentassi per lei una concorrente per il suo Carlo.Anch'io però guardavo Monica. E il mio interesse aveva dei risvolti più carnali. Mi piacevano le sue forme molto femminili, al contrario delle mie: grandi seni che le ...
    ... ondeggiavano a ogni movimento, sedere burroso, pelle vellutata, faccino molto carino incorniciato da lunghi capelli biondi, con grandi occhi verdi e labbra piene a contenere una splendida fila di denti bianchissimi.Ma la cosa che più mi stuzzicava era quella sua aria arrendevole, cedevole, sottomessa e mi perdevo a fantasticare: prenderla, sbatterla contro il muro, baciarla con forza, sollevarle la gonna e strapparle gli slip...Carlo però era un mio amico, lei sembrava innamoratissima di lui e io ci misi una pietra sopra.Alla fine si sposarono (ricordo ancora quando baciai la sposa forse con troppo trasporto alla fine della cerimonia, facendola arrossire) e da allora piano piano i nostri contatti si diradarono fino a cessare completamente per diversi anni.Io intanto avevo rilevato lo studio notarile di mio padre, vedovo, che era stato colpito da un ictus e che avevo dovuto ricoverare in una casa di cura.Vivevo quindi sola nella grande casa settecentesca nel centro di quella bella città del Salento.Quando la segretaria mi passò la chiamata di Carlo allo studio al principio non capii di chi si trattasse. E comunque feci fatica a riconoscerne la voce, perché dopo tutti questi anni mi sarei aspettata toni di allegria, invece sembrava molto depresso e abbattuto.Mi chiese se potesse passare a salutarmi e ovviamente acconsentii con piacere.Quando l'indomani entrò nel mio ufficio lo accolsi allegramente con risate e battute dei vecchi tempi, ma mi accorsi presto che non aveva nessuna voglia ...