Dal passato i germogli di un futuro - parte 2^ di 2
Data: 15/06/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Zindo
... dal senso di colpa, dalla consapevolezza di fare cose anomali, condannate dai benpensanti, derise e schifate dai loro coetanei. Si concedevano ancora piacere...senza provare più piacere o almeno, rovinandosi i piaceri che duravano un attino con i sensi di colpa che seguivano subito dopo.
Avevano finito con il mentirsi dicendo: “Adesso basta, io sono stufo di assecondarti, a me piacciono le donne”, quasi ad incolpare l'uno all'altro la condotta che avevano avuto.
In realtà si erano solo vergognati di mostrarsi per come realmente erano, perché “l'ambiente” li aveva convinti di essere “sporchi e sbagliati”.
Ognuno dei due aveva voluto apparire “normale” agli occhi dell'altro. Nessuno dei due in realtà aveva intenzione di essere diverso da come era, ma entrambi, senza che l'altro lo spesse, aveva scelto di “adeguarsi al mondo”, cioè continuare a vivere la propria natura ma di nascosto e con sconosciuti, negandosi ai conoscenti ed agli amici, anche a “quell'amico” che non solo sapeva, accettava e gradiva condividere la stessa storia.
Si erano allontanati l'uno dall'altro di comune accordo. Poi Andrea era andato a studiare altrove e la distanza aveva aiutato molto a vincere le tentazioni di andare a cercare Roberto. Aveva incontrato altri partner, di nascosto per mancanza di coraggio a mostrarsi al mondo per come realmente era, e frequentano anche le ragazze, non tanto per naturale attrazione quando per nascondere meglio la propria natura e inconsciamente sperando ...
... anche di incontrare prima o poi una donna speciale che l'avrebbe fatto sentire uomo vero e normale. Però questa donna speciale non l'aveva ancora incontrata e le tre storie sentimentali già vissute erano durate poco ed erano state per lui molto deludenti, certamente non appaganti.
….Invece quando gli occhi di Roberto che lo fissarono con quella intensità tutti questi ricordi, in uno”zac” di tempo si ridestarono e in baleno Andrea capì che, uomo o donna che fosse, la persona complementare per lui era quella che aveva di fronte. Persino la mano che lo stava palpeggiando sul pene era un elemento secondario, piacevole, graditissimo ma secondario rispetto all'universo di piacere che vedeva negli occhi di chi lo stava fissando.
...Eppure era cresciuto così tanto negli anni da lasciarsi frenare ancora dalle inibizioni della cosiddetta “responsabilità della persona matura”.
Riuscì a frenare i suoi istinti per quei pochi secondi necessari a ripetere una domanda già fatta in altra maniera: “La tua compagna non ti basta? Non sei felice con lei?”
Già troppo tempo! Non riuscì a pazientare ancora , neanche il tempo per poter ricevere una risposta breve. Fu lui a stringere forte Roberto, baciarlo prima, con foga, come a voler risucchiare l'anima di Roberto e non solo quella lingua agile che s'era insinuata nella sua bocca, poi , tutto d'un fiato disse “Ti lascio il tempo di farle una telefonata se devi inventare una scusa per rientrare in ritardo, ma poi voglio tutto e non solo una ...