1. Trasferta


    Data: 15/06/2019, Categorie: Tradimenti Autore: assolodibocca, Fonte: Annunci69

    ... si sentiva dalle lenzuola ne era ulteriore conferma. Lo accarezzai e mi alzai per andare in bagno. Mi feci la doccia, mi lavai internamente e mi ripreparai per quella giornata.
    
    L' uomo entrò, doveva fare i suoi bisogni, e mentre mi truccavo per lui, lo fissavo mentre espletava le pratiche mattutine. Dopo mi prese per mano avviandoci entrambi di nuovo in camera. Ci sediamo sul letto. Dentro di me sentivo ancora una tempesta di emozioni.
    
    Lui improvvisamente decide di agire d’anticipo, conoscendo ormai ogni lato recondito delle mie debolezze e dell mie perversioni.
    
    Con una mano mi afferra violentemente, tirandomi la testa all’indietro ed alzandosi contemporaneamente dal letto, forzandomi ad inginocchiarmi davanti a lui.
    
    L’umiliazione è indescrivibile,
    
    Ma dentro di me mi sento eccitata come lo ero ieri sera, e non riesco a far altro se non annuire con la testa alle sue parole. Mi sento perversa ad essere eccitata così, non posso farci nulla, non posso nascondere a me stessa cosa sto provando; l’idea di essere dominata e sottomessa è la cosa che mi fa perdere ogni freno inibitore, è la perversione che mi spinge a farmi umiliare e trattata peggio di una prostituta da strada.
    
    Il mio culo è un lago, sentivo il mio buco pulsare, cominciando ad avere voglia di toccarmi e di essere toccata.
    
    “Bene, quindi noi continueremo a giocare: io sono il tuo padrone, tu sarai la mia schiava!”
    
    Quelle parole sembravano come macigni, stavo precipitando ogni minuto di più nel ...
    ... degrado, ma la perversione della sottomissione e dell’umiliazione era più forte.
    
    “Ti tratterò da puttana quale sei, visto che ti piace tanto”.
    
    Tirai un lungo respiro, sentivo il buco del culo in fiamme, nessuno dei miei amanti era così bravo nel toccare i tasti giusti del mio cervello per farmi andare fuori di testa. Lui mi stava dominando come nessun’altro aveva mai fatto, ed entrambi stavamo entrando sempre più in questa nuova dimensione della depravazione, passo dopo passo, sempre più profondamente e fregandocene di tutto.
    
    Ero eccitata come non mai, avrei voluto tanto masturbarmi, ma mi limitai a rispondere a testa bassa: “Sì… io… sì… sei il mio padrone e potrai farmi quello che vuoi”.
    
    Mi fermai qualche secondo, tirai un altro respiro sapendo quanto mi sarebbero costate le prossime parole, e aggiunsi: “Potrai fare quello che vuoi, trattarmi da puttana”.
    
    “Brava, vedi che impari? Allora cominciamo subito. Leccami i piedi, so che ti piace”, disse sollevando il piede destro fino a pochi centimetri dalla mia bocca. Esitai solo pochi secondi, poi presi la caviglia e cominciai a baciare le dita del piede. Poi insinuai la lingua tra un dito e l’altro, e comincia infine a succhiarli, uno ad uno.
    
    “Sei proprio una depravata, godi nel leccare i piedi. Sei proprio depravata… Il problema è che sono depravato anch’io, sussurrò strizzandomi i capezzoli durissimi ed eretti.
    
    Ormai ero troppo succube di un piacere mai provato prima. Mossi piano la bocca verso la caviglia, ...