1. Trasferta


    Data: 15/06/2019, Categorie: Tradimenti Autore: assolodibocca, Fonte: Annunci69

    ... baciai la gamba, sempre più su, fino al ginocchio e alla coscia. Cercai di arrivare al cazzo, cercai di restituire quel piacere del quale lui stesso stava godendo.
    
    “Cosa vuoi fare?” mi chiese pur avendo capito benissimo.
    
    “Voglio… voglio leccarti”, mi sforzai di dire.
    
    Mi sputò, chiedendomi perentorio: “Ho detto che devi parlare bene, leccare cosa? Devi rispondermi bene”.
    
    “Voglio… voglio leccarti il cazzo”, mugolai quasi con vergogna.
    
    “Perché vuoi leccarmi?”, domandò ancora Lui.
    
    Cominciai a rispondere rompendo gli indugi, godendo dell’umiliazione che veniva dall’ascoltare le mie stesse parole: “Perché sono una puttana, e tu sei il mio padrone!"
    
    Lui sorrise, mi afferra un braccio e mi alza dalla mia posizione in ginocchio, in piedi davanti a lui; mi guarda in faccia e sempre sorridendo mi sussurra: “Brava, vedi che capisci, se ti comporti bene hai tutto da guadagnarci, ora ti darò il mio cazzo e ti faccio anche venire, dai, andiamo sul letto però”, e avvicinandomi al suo viso mi bacia appassionatamente.
    
    Lui prende l'iniziativa e ruota di 180 gradi, capisco subito cosa vuole fare, e aspetto che si posizioni sopra di me; ho la testa tra le sue gambe, nel più classico dei 69. Cominciamo a leccarci furiosamente come due amanti, gemendo, godendo, affondando la lingue in noi e succhiandoci l’uno nell’altro.
    
    “Leccami il buco del culo, dai, fammi sentire quanto sei troia”.
    
    Il fatto di essere chiamata “troia” in un frangente come questo, generò un ...
    ... contraccolpo nel mio cervello ma anche una scarica di adrenalina che mi fece perdere letteralmente gli ultimi residui di autocontrollo, mentre cominciavo a leccare senza ritegno il buco del culo.
    
    Favore presto ricambiato da lui, che mi infila un paio di dita nel mio muovendole dentro e fuori mentre la mia lingua stimolava il suo ano profondamente. L’orgasmo non tardò ad avvicinarsi, e noi due sudati e ansimanti, cercando di sincronizzarci per venire insieme. Stavo per venire ma aspettai dicendogli: “Dimmi quando stai per venire, io ci sono quasi, così veniamo insieme”.
    
    Dopo poco più di un minuto lo sento gemere ad alta voce: “Siiii Troia, ci sono, fra pochissimo… diooooooo, sto venendo…. vengoooooooooo” e inarcando la schiena e affondandomelo ancora di più dentro la gola, esplose in un orgasmo fortissimo che mi elettrizzai dalla testa ai piedi, chiudendo gli occhi e urlando del suo piacere.
    
    Crollammo sul letto, mi girai e ci sdraiammo uno di fronte all'altro, faccia a faccia. Si abbracciammo per un paio di minuti, fino a riprendere fiato.
    
    Poi si rigira e si appoggia con tutto il peso contro di me, sono schiacciata; il suo respiro profuma di menta e io mi rendo conto che non ricordo nemmeno il suo nome. Sembro stordita... con una mano mi esplora il seno. Poi con l'altra mano sento che la infila ancora tra le mie gambe, scosta le mutandine ormai fradicie e infila dentro di me due dita. Mi scappa un gemìto e lui mi sussurra: "Sei proprio una troietta". Mi eccita, da ...