1. Due fratelli - 2


    Data: 15/06/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Foro_Romano

    Quando riprendemmo fiato decidemmo di farci una doccia uno alla volta, così non avremmo avuto altre tentazioni e non avremmo fatto tardi per la cena. Io per primo, così potei dedicarmi alla cucina, anche se avevo già preparato molto. Poi fu la volta di mio fratello, che mi dette una mano ad apparecchiare, ed infine di Leonardo. Mentre questo era ancora sotto la doccia, noi due potemmo commentare quello che era successo.
    
    "Ti rendi conto, Paolo? Gli sei saltato addosso e gli hai rotto il culo senza un minimo di delicatezza. Eppure gliel'avevo promessa. E che roba! E tu saresti il cittadino? Il civilizzato?"
    
    "Non ho resistito. Ma hai visto quanto è carino? E dire che non sono mai stato con un uomo prima di oggi, ma lui... beh lui... forse perché sapevo che ci stava... Era il motivo per il quale è venuto no?"
    
    "Si, però, un minimo di tatto! Ma credi che noi omosessuali siamo degli animali? Siamo come tutti: ci piace il sesso in tutte le sue forme, come gli etero, né più e né meno. Tu tratteresti una ragazza la prima volta che la vedi come hai fatto oggi con lui?"
    
    "No, certo...
    
    Forse ho sbagliato... Forse è stata l'eccitazione per la novità dell'avventura lontano da mia moglie..."
    
    "Sarà, ma adesso che viene gli chiedi scusa".
    
    "Ok, ok".
    
    Avevamo appena finito di parlare che entrò Leonardo in cucina con solo un asciugamano in vita che lo copriva fino alle caviglie. Era talmente attraente che, dentro di me, giustificai ancora di più mio fratello. Aveva un'aria ...
    ... raggiante mentre si toccava all'altezza del buco.
    
    "Mi avete proprio rotto il culo. Chissà se tornerà normale?"
    
    "Scusami, sono stato troppo impetuoso. E che... che... sei proprio bello", disse Paolo. Il ragazzo sorrise per il complimento.
    
    "Beh, normale proprio non credo ma almeno non avrai troppi problemi in futuro con taglie oltre il normale".
    
    "Speriamo, però fa ancora male. Ma mi è piaciuto veramente, ve lo assicuro, non si deve scusare".
    
    "Adesso vai a coprirti, vai a metterti una tuta, non vorrai raffreddarti e metterti a tavola in quelle condizioni!", dissi, anche perché avevo visto Paolo ancora con gli occhi di fuori e la saliva che sembrava gli colasse dalla bocca semi-aperta.
    
    "Paolo non fare ancora lo scemo", non appena il ragazzo uscì dalla stanza. "Vedi di fare l'uomo maturo che dovresti essere e ceniamo con tranquillità".
    
    "Ma l'hai visto? Ogni volta che lo vedo ripenso a quando ce l'avevo sotto e me lo stavo chiavando come una vacca... Ok, ok", aggiunse quando vide il mio sguardo.
    
    A tavola mantenne la promessa. Parlammo del più e del meno, delle nostre vite, dei nostri desideri. Commentammo le idee che il ragazzo aveva per il suo futuro. Capimmo che era uno con la testa sulle spalle. Non parlammo mai di quello che avevamo fatto poco prima, anche se ognuno di noi ci andava col pensiero, specie ogni volta che quello aveva palesi difficoltà a stare seduto e si grattava il sedere.
    
    Dava sempre del tu a me e del lei a mio fratello e questo glielo ...
«1234»