In ospedale
Data: 16/06/2019,
Categorie:
Sesso di Gruppo
Autore: Freesunshine
... letto. Ora la posso vedere bene. Ha qualche chilo di troppo, ma ha un seno ed un culo imbattibili. Mi spoglio e mi adagio accanto a lei. Cominciò a baciarla ed a leccarla sul collo e sul seno, lei chiude gli occhi. Poi si impossessa sul mio cazzo e comincia a succhiarmelo fino a farlo diventare duro e svettante. Quando è pronto senza che io le dica nulla si mette alla pecorina: “Facciamolo come prima… se non ti vedo in viso è meglio.” E’ inutile dirvi che ogni qual volta apre la bocca la mia eccitazione va a mille. Mi posiziono dietro di lei e la monto come si fa con una vacca cominciandola a spaccarle la fica con colpi veloci e decisi. Lei sussulta sotto i colpi del mio cazzo e geme come una troia. Perdo la testa e comincio a sussurrarle: “ Ti piace troia, puttana, vacca…” “Si, sono una puttana, la peggiore delle puttane, chiavami, sfondami tutta ho aspettato fino ad un anno fa prima di farmi chiavare.” “Chi è stato sverginarti troia?” “Un ragazzo di 22 anni con un cazzo grosso come il tuo… Mi ha scopata anche dopo che è stato dimesso, veniva a trovarmi nella mia stanza, in foresteria.” “Quando ti scopava?” “Di notte, io l’aspettavo sveglia.” Mentre mi raccontava quanto fosse troia continuavo a pomparla fino a che mi sono fermato. L’ho tirato fuori, mi sono abbassato, le ho leccato a dovere il culo e mi sono rimesso in posizione allargandoglielo bene con le mani. Le ho puntato la grossa cappella sul buco e le ho chiesto: “Il tuo amante il culo te l’ha sfondato?” “Si, sin ...
... dalla prima volta, ce l’ho più aperto della fica.” La prendo per i fianchi e glielo pianto dentro. All’inizio fa un po’ di fatica ma poi entra tutto in quel culo sfondato di suora. Comincio a chiavarla. Il cazzo entra ed esce che è una meraviglia. Lei mi incita: “Sì, sì, dimmi che diventerai il mio amante, dimmelo, dimmi che darai ancora questo bel cazzone, farò quello che vuoi, sarò la tua puttana fin quando vorra.” Aumento i colpi. In pratica la sto sfondando. Sto per venire mentre lei si masturba la fica. Le do tutta la sborra che ho. Gode anche lei mordendo nuovamente il cuscino. Ci stacchiamo e ci andiamo a lavare. Lei guarda l’orologio. Ha ancora da fare. Si veste in fretta, recupera la sua roba e va via. Io mi faccio un sonno ristoratore e aspetto che giunga l’indomani. Il giorno dopo ed i quattro restanti in cui sono stato ricoverato sono stati caratterizzati da una sinfonia di pompini e inculate in piedi o appoggiati al lavandino del bagno o a sponda di letto. Ho dato più sborra a Suor Gemma in una settimana che alla mia ex fidanzata in un mese. Insomma esco dalla clinica e nonostante le tante scopate sto in piena forma anche perché gli accertamenti sono andati bene su tutta la linea. Torno alla mia vita ed al mio lavoro ma con qualcosa in tasca: la chiave del cancello della foresteria dove dorme Suor Gemma. La foresteria è un palazzotto antico a due piani che sta proprio attaccato alla clinica. E’ pomeriggio. Squilla uno dei miei due cellulari (l’altro è per lavoro e ...