pipì (ed altro) confidenze dal web 4
Data: 16/06/2019,
Categorie:
Altro,
Autore: robertino48
... parcheggiato, ricordo che stavo slacciandomi i jeans quando veniamo terrorizzate a morte dal suono del clacson del camion! E' stato come essere investite da un'auto da tanto era forte! Nel camion c'era qualcuno, non ce n'eravamo accorte! Lo shock è stato tale che mi sono pisciata addosso per la paura, e la mia amica che la stava già facendo si è alzata in piedi di scatto, pisciandosi nei pantaloni. Quel bastardo era nella cabina che ci guardava e rideva, io ho iniziato ad insultarlo e dare calci al camion, probabilmente continuando a fare pipì, ero umiliata e furiosa, quello ha acceso il camion e la mia amica mi ha portata via. L'imbarazzo massimo è stato tornare a casa tutte e due coi jeans bagnati dopo essere partite da poche ore."(tradotta dal web)"15 ore di pipì trattenuta, credo di morire.Sciopero fame e pipì: riuscito. Ho rinunciato perfino all�acqua: devo essere impazzita! Al che, una volta messo piede sulla terraferma, cerco disperatamente un bagno.Percorro i nastri velocizzatori dei corridoi e corro nelle zone di transito, seguo cartelli e supero gente, a passo svelto: zero bagni. Ne vedo uno, mi pare, ma Filippo mi placca e mi supplica di andare prima a ritirare gli zaini: se la sente che ce li abbiano persi.Tutta mesta lo seguo.Prima della valigia però c�è la dogana. Fila discreta con gente di ogni tipo che cerca di varcare il territorio Malaysiano. Un poliziotto basso e tracagnotto mi fa un gesto incomprensibile che poi interpreto come �compila il permesso di ...
... soggiorno�, dopo attenta osservazione degli altri. Una volta fatto passo senza problemi la dogana. I miei occhi hanno l�unico obiettivo di intercettare un bagno, ma pare che non ne abbiano costruiti a sufficienza.E poi, ricordi? Prima gli zaini e poi la pipì, onde evitare crisi isterica del mio dolce compagno. Bisogna prendere una navetta/treno/metro che ci porti in un�altra ala dell�aeroporto. Tutto è così moderno ma allo stesso tempo giunglesco che mi fa, per un breve istante, dimenticare il mio bisogno impellente. Arrivati a destinazione mi trovo nell�enorme sala di ritiro bagagli. Rincomincia la mia disperatissima ricerca del bagno, stavolta in preda a spasmi e brividi. Filippo mi chiede di ritirare prima gli zaini e poi di farla. Lo mando affanculo e cerco il bagno da sola.Chiedo a due facchini dove (cappero) sia il bagno e loro, dopo la quinta ripetizione in inglese perfetto, notano la mia mano tra le gambe, capiscono e mi indicano una zona remota del ritiro bagagli, a circa 200 metri da dove sono. Inizia una corsetta prima timida e poi sfrenata verso il bagno. Entro con l�intento di picchiarmi, qualora necessario, per entrare per prima. Ma il bagno è vuoto eccetto una donna delle pulizie con il velo che sorride. Avevo già sbottonato i pantaloni, peccato che nel water scorrazzi gaio uno scarafaggio di dimensioni paragonabili al protagonista delle Metamorfosi di Kafka. Schizzo fuori, con gli occhi sgranati. Ma che ti aspetti? Welcome to Asia, avrebbe detto il mio amico ...