Cronache quotidiane#1
Data: 17/06/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Lerry
C'è questo concorso che premia i migliori lavori multidisciplinari sulla Prima guerra mondiale, a cui si è iscritta la mia classe. I proff coinvolti nel progetto con le loro materie ci hanno divisi in gruppi di lavoro, accendendo le mie speranze di capitare con Rosita, la ragazza che da mesi mi tormenta sensi e pensieri, e che si accompagna a tanti - alimentando voci che si colorano di epicità per come ci sappia fare e tutto il resto, voci che mi infiammano e mi deprimono con la stessa intensità, una volta sfogato nel pugno il desiderio -, ma a me non mi fila di striscio. Invece, Rosita è finita nel gruppo con Villanacci, altro esemplare di cui si tessono le meraviglie di un arnese sempre oliato di umori femminili - e che, per inciso, si scopa la succitata con una certa regolarità, sebbene entrambi tengano a mantenere la loro liaison su un piano esclusivamente scopereccio -, mentre io sono con Barbara e Annamaria, non certo le pin-up dell'Istituto. La prima è magra, magrissima, sul metro e sessantacinque, con due occhioni enormi e notturni sotto la frangetta nero corvino, due stecche al posto delle gambe e con un naso aquilino avvitato al centro del volto smunto e pallido, che fa ombra, però, ad una bocca carnosa, rosso cremisi, dalle labbra turgide che si schiudono su una chiostra di denti regolari e bianchissimi, in mezzo ai quali serpeggia una lingua spessa e agile che dopo un po' che la guardi non puoi non immaginarla intenta a roteare sui contorni della tua cappella. ...
... L'altra, invece, è speculare all'amica, dalla quale mai si separa, in tutto e per tutto: capelli biondastri ricci, fianchi larghi, troppo larghi in proporzione alla scarsa altezza, e un seno che straborda da ogni parte, quando lo poggia sul tavolo, le cosce tozze e piene, le chiappe enormi e cellulitiche che, per attitudine all'orrido, talvolta mi figuro nude davanti a me, mentre le agita come una cagna occhieggiando al cazzo affinché le penetri. Insomma, non certo con l'animo in sollucchero, il pomeriggio dopo scuola arrivo a casa di Annamaria - dove abbiamo convenuto di incontrarci, visto che è da sola fino a sera - che è all'ultimo piano di un palazzo costruito di recente secondo i criteri della classe energetica A+, come informa un cartello VENDESI assicurato alla ringhiera di un balcone al primo piano . Comunque sia, citofono e mi annuncio, ma non salgo subito, perché nel frattempo è arrivata Barbara, intenta a parcheggiare la sua Smart tra due aiuole senza fiori. La sua figura esile e pallida scende da quella scatoletta su ruote, recupera lo zaino e un pacchetto dal seggiolino del passeggero. È un vassoietto di paste. Ah già, oggi è Santa Barbara, rammento, si festeggia. Spero solo di non fare troppo tardi... queste due non è che mi vadano tanto a genio (sebbene mi abbia detto Carlo che un pochino piaccio a Barbara e che secondo lui dovrei provarci. E in effetti se fossi meno timido e più sicuro di me, anche se non mi esalta, un tentativo lo farei anche, tante volte riesco ...