1. Cronache quotidiane#1


    Data: 17/06/2019, Categorie: Etero Autore: Lerry

    ... sussurra roca, guardandosi intorno. - Anche tu... - la esorto, portando la mano sulla zip. - Per me è un po' più complicato in macchina, però... dovrei tirare giù il pantalone. Ti faccio vedere le tette, ok? - e stringe con ambo le mani l'orlo del maglione. - Uhm... e vabbene, - faccio un po' deluso, perché lì sotto non è che ci sia molto da vedere, ma a questo punto si prende ciò che passa il convento, senza andare troppo per il sottile. Tiro giù la lampo e subito la cappella gonfia, rivestita dal tessuto delle mutande, fa capolino tra i lembi della patta, come a protendersi in direzione di Barbara per meglio osservare il lento movimento ascendente delle sue braccia, che hanno scoperto la carne nuda e piatta della pancia fino all'altezza dell'ombelico e che adesso si immobilizzano in attesa che slacci il bottone dei jeans per riavviare un altro pezzo di risalita, a mo' di insert coin, cosa che faccio prontamente, ansimando per la suspence allorché la maglia sale ancora qualche centimetro, attestando il limen, per così dire, un dito sotto allo sterno, allora infilo il pollice ...
    ... tra l'inguine e l'elastico degli slip e sto per calare l'asso quando proprio in quel momento parte la suoneria del suo cellulare, che ci pietrifica per un istante prima di scatenare la bagarre dei nostri gesti scomposti, quasi isterici, io che mi ricompongo frettolosamente, lei che ravana nella borsa, recupera l'affare che sbraita non so quale pezzo sinfonico, risponde agitata alla madre e le promette che entro cinque minuti le riporta la macchina. Ci salutiamo senza enfasi, sommessamente direi. Barbara mette in moto che non sono ancora sceso del tutto, e parte a razzo non appena richiudo lo sportello. Mi avvio verso il portone, decisamente provato dalle ultime ore, con l'intento di chiudermi in bagno, spararmi una sega e scrollarmi da dosso sotto la doccia questa strana giornata. Coccolo questa prospettiva di relax mentre infilo la chiave nella toppa, apro e mi richiudo il portone alle spalle. Poi, mi vengono in mente i miei e l'idillio si polverizza all'istante, come ali di farfalla sotto vetro che prendono aria. Sospiro, sbuffo e stancamente mi trascino verso l'ascensore. 
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