La vita in un piccolo paese - 12
Data: 17/06/2019,
Categorie:
Etero
Autore: gioviaf
Dopo aver esitato a lungo la signorina Ross si decise ad entrare nel confessionale ed a cambiare confessore. Raccontare i propri segreti le aveva fatto sempre un po’ di paura, anche se sapeva che il prete non poteva farle del male, anche se avesse confessato le peggiori turpitudini. Sapeva inoltre che doveva dimenticarle nello stesso momento in cui lei le esponeva. E poi il prete era giovane, certamente attento, forse poco incline all’indulgenza, malgrado le affermazioni di Yvonne. Sicchè ebbe un sussulto quando la piccola finestrella si aprì ed ebbe il viso del Vicario vicino al suo.
Cominciò allora una lunga litania di peccati veniali che prolungò oltre misura. Finalmente fu il prete stesso a troncarle le parole mormorandole “Non avete altro da confidarmi?”. “Sì”. “Parlate senza timore, che noi preti sappiamo perdonare”. “Sì, ho altri peccati sulla coscienza. Sono turbata e non so come dire…”. “Voi siete una penitente novella, lo vedo. Non chiedo che di venirvi in aiuto.
Voi non siete sposata, vivete sola e per vostra stessa confessione siete portata per le cose cerebrali, inoltre non siete una ragazza volubile ma una donna nella pienezza delle sue necessità”.
La signorina Ross sospirò “Come mi conoscete bene”. “Sì e questo dovrebbe mettervi a vostro agio, parlate e non nascondetemi nulla, vi ascolterò con la più viva attenzione. Ma voi esitate ancora e allora vi porrò qualche domanda. Avete avuto un amico? Un amante?”. “Oh no! Dove volete che incontri in ...
... paese un essere abbastanza intelligente per comprendermi? Per capire che io non sono simile alle altre donne?”. “Credo che voi siate un essere eccezionale, e ditemi, non avete amiche o non avete frequentato delle cattive compagnie?”.
“Io sono stata sempre nella solitudine e leggo dei libri, molti, mi piace leggere”. “Non c’è nulla di male ad amare la lettura”. “Sono libri cattivi quelli che io amo leggere, con delle illustrazioni”. La titubanza della signorina Ross svaniva a poco a poco. Parlava a voce molto bassa ma si spiegava bene notando lo sguardo avido del suo confessore. “Li leggete da sola?”. “Sì, non mi piacerebbe leggerli in presenza di qualcuno che mi disprezzasse o ridesse di me”. “E se qualcuno vi comprendesse?”.
La signorina Ross stette zitta un attimo per considerare bene la domanda. “Credo che sarebbe diverso. Quei libri sono la mia felicità, la mia vita e non li dividerò che con colui che saprà comprendermi”. “E cosa c’è oltre ai libri?”. “Amo il mio corpo, lo accarezzo, mi permetto delle cose sconvenienti e poi possiedo anche degli oggetti per…”. “La vostra sincera confessione mi fa piacere e mi colpisce. Vi sentirò volentieri in confessione quando lo vorrete. Ma ditemi, mi prestereste uno di quei libri?”. “Se dopo non mi rimprovererete”. “Certamente no. Noi siamo simili, entrambi raffinati e se non fosse perché sono un prete noi potremmo comprenderci, parlare insieme di cose che ci stanno tanto a cuore, spiegarci, completarci. A voi non piacciono gli ...