La vita in un piccolo paese - 12
Data: 17/06/2019,
Categorie:
Etero
Autore: gioviaf
... voi”. Il Vicario prese i libri mentre l’istitutrice si allontanava. La sua assenza durò più di quanto fosse necessario ma l’uomo aveva avuto l’occasione di esaminare le opere che erano entrambe molto licenziose. Quando la donna depose i bicchieri e la bottiglia e gli si chinò davanti, il Vicario smise di leggere, accontentandosi di sfogliare e di guardare le illustrazioni. Con delizia egli respirò il profumo piccante della donna china e resistette a fatica dalla tentazione di allungare un braccio e di attrarla a sé.
“Cosa pensate di me ora che sapete che specie di libri leggo?”. “Nulla di male, che siete una sensuale, di una sensualità segreta, solitaria, molto eccitante. Mi piacciono i vostri libri”. “E le illustrazioni vi fanno qualche effetto?”, “Un effetto terribile, delizioso, e poi sento un turbamento nel trovarmi solo con voi, qui, in questa solitudine è meglio che nel confessionale”.
La signorina Ross si chinò di più mostrando l’incavo fra i seni “Sapete che dovrei ricominciare la mia confessione? Quando sono rientrata qui mi sono spogliata e mi sono abbandonata al peccato. La conversazione che abbiamo avuto mi aveva messo il fuoco nelle vene, non ho saputo resistere alla tentazione ed ho rimpianto che voi non ci foste per amarmi con gli occhi, con i vostri sguardi viziosi”. “Devo darvi l’assoluzione?”, “Oh no! Mi piace essere nello stato di peccatrice, ma voi non leggete, se volete vado a prendere un altro volume per leggere un po’ lì seduta nella poltrona ...
... davanti alla vostra. Tenete, bevete”.
Il Vicario sollevò il bicchiere guardando l’istitutrice negli occhi “Ai vostri deliziosi abbandoni. Avete tutta la mia ammirazione e simpatia. Ma non desidero leggere, leggete voi mentre io vi ammiro”. La signorina Ross si sprofondò nella poltrona scoprendo le ginocchia e mostrando un principio di coscia nuda oltre il bordo della calza. Il Vicario era felice. Tutto era così squisito. Il viso dell’istitutrice arrossiva. le sue labbra dischiuse brillavano. Di tanto in tanto vi passava sopra la lingua. E poi si muoveva, cambiando posizione offriva altre prospettive, delle parti di carne sempre più ampe. La giovane, senza alzare gli occhi dal libro, confessò di essere molto emozionata. Il prete ammise “Anch’io. Sono incapace di leggere, vi voglio guardare, e poi vedo troppe cose, penso a quello che avete fatto prima, doveva essere molto bello”. “Voi mi dite delle cose eccitanti”. “Nessuno, salvo voi, le sente; le dico per voi sola”. “Com’è bello ascoltarvi, io non ne posso più. Voi mi rendete ancora più schiava dei miei vizi. Siete un libertino”. “E voi una bella debosciata”.
Il religioso si alzò, spense una delle due lampade e la luce nella stanza divenne più flebile. Poi le si avvicinò e posandole una mano sulle spalle le disse di abbandonarsi. Vide il biancore latteo delle sue cosce carnose, la sottana alzata al di sopra del ventre, il nero del pube e la mano bianca posata sopra per accarezzarsi dolcemente. “Il vostro sguardo mi turba, ...