Love is in the air - montepulciano (parte 4)
Data: 19/06/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: HegelStrikesBack
... Lucio e Michela, invece si son lasciati prima.
“Peccato però”, ripete sempre Sara entrando nella nostra stanza da letto, “questo posto lasciato sempre vuoto…”
“Chissà magari da vecchi ci verremo a vivere noi.”
“Ti è mai venuto in mente di tornare a vivere qui?”
“Sì, ma ho un ingombrante fardello riccio riccio con gli occhi chiari e un sorriso a cui non posso dire di no che non posso trapiantare dal caos dei Navigli alle silenziose colline toscane…”
“E poi come faremmo col lavoro?”
“Già, quando andremo in pensione…”
“Eh quando io andrò in pensione caro mio tu girerai già col girello!”
“Ah-ah-ah, che spiritosa”
“Comunque sai, le gambe non mi fanno più tanto male…”
“Cosa vorresti dire?”
Sara spense la luce, e aggiungendo maliziosa un ‘lo sai…’ prese in mano il mio uccello e cominciò a giocarci.
Facemmo l’amore, più delicatamente del solito e ci addormentammo abbracciati.
Evitammo la colazione il mattino seguente: le ragazze avrebbero passato la giornata alle terme di Bagno Vignoni quindi perlopiù in ammollo e io e Sebastiano ci saremmo fatti un tour della zona a suon di salumi, vini e cibo a bordo del mio vecchio Porsche.
Quando i fari da dentro il garage si accesero e mio fratello portò fuori l’auto fu come tornare indietro di almeno quindici anni. La mia macchina del tempo.
Il rombo era quello di sempre, l’odore di pelle vintage degli interni pure.
Sebastiano, ammaliato da quella visione, le girò attorno svariate volte e mi vidi ...
... costretto a concedergli in una tappa del nostro tour di sedersi alla guida.
La partenza fu da passeggero però.
Non appena lasciato il cancellone della tenuta mi prese la mano sul pomello del cambio.
“Finalmente soli”
“Sì, finalmente ti ho tutto per me e ti posso portare nei miei posti preferiti.”
Erano le nove e mezza circa quando siamo partiti alla volta della nostra prima tappa: Pienza.
Sembra di essere tornati un po’ a Parigi, quando giravamo senza meta come due fidanzatini, con la differenza che qui i posti li conosco bene e posso fargli da Cicerone.
Visitiamo Palazzo Borgia, la splendida cattedrale di Santa Maria Assunta e il Palazzo Piccolomini per poi concederci il primo aperitivo a base di pecorino locale, salame di cinghiale e un bicchiere di rosso.
Oggi Seba non è di tante parole, ha l’aria un po’ persa, frastornata.
Gli chiedo se va tutto bene, ha la faccia da scolaretto all’uscita di scuola e non è da lui. Di solito è lui che mi riempie di entusiasmo. Oggi è l’inverso e va bene così.
Da Pienza ci spostiamo a San Quirico d’Orcia. Faccio guidare lui.
È sexy mentre guida, le sue mani eleganti sul volante, l’aria concentrata, l’espressione di soddisfazione quando affonda il piede sull’accelerazione.
Lo vedo felice e sono felice anche io, perchè sono insieme a lui.
Scendiamo al parcheggio di Via dei Canneti e mentre chiudo la macchina, senza un apparente valido motivo, mi abbraccia. Così, tanto per.
“Lo sai che non sono mai stato ...