1. Lo stupro dei pescivendoli


    Data: 19/06/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: Abidibbi

    ... caso, acquisì il nullaosta, chiuse la cartellina e rimase per un momento in silenzio. Poi disse col tono di un ordine alle persone presenti, due impiegate: “Favorite lasciarci soli". Quando furono uscite, rimase a guardarlo in silenzio per circa due minuti, prevenendo con un gesto della mano le occhiate interrogative dell’uomo in grigio, come significando che non ci fosse nulla da dire. Poi si alzò, aprì la porta, salutò le segretarie, si voltò a dare una ultima occhiata al signore in grigio, e andò via. Da allora gli antichi compagni si fecero più cauti, preferendo le note squillo a pagamento. L’interesse privato negli atti di ufficio si limitò a mettersi in tasca qualche buona stecca solo quando lo si poteva fare in tutta tranquillità e poi, con altrettanta tranquillità, forse troppa, andarla a regalare alle solite puttane. Il resto del tempo in ufficio, dove ha una stanza da solo, lo passava guardando siti porno e ha imparato a masturbarsi il cazzo che ormai non gli diventa più duro. La vita era tornata ancora più grigia e noiosa.
    
    In ufficio un collega gli permette di imboscarsi dicendo al telefono che è "in riunione”. Gironzolando senza meta si trova coinvolto in un assembramento di gente eccitata. Incuriosito, vuole sapere il motivo e apprende che poco prima c'è stata una rapina. Quattro delinquenti avevano fatto il piano di entrare dalla porta di dietro della grande salumeria Tamburini, in una zona centrale di Bologna. Alcuni pali della famiglia gironzolavano per ...
    ... sorvegliare le vie di fuga e a dare segnali convenzionali di via libera o di pericolo, dato che non si poteva scappare che a piedi nell’isola pedonale.
    
    I rapinatori avevano acquistato una pistoletta, ora in libera vendita, di quelle che spruzzano liquido al peperoncino. Il piano era: uno di loro avrebbe spruzzato il liquido urticante ad un cliente qualsiasi, senza che questi se ne accorgesse. Nella confusione seguente altri due avrebbero arraffato il cassetto della cassa, di solito tenuta da una donna, fatto i cinque metri che separano la cassa dalla porta su via Mercerie e sarebbero spariti nella folla, per una delle tre vie di fuga possibili, aiutati dai pali con i loro segnali convenzionali. Ora: due ore prima della chiusura, un quarto d’ora del passaggio del portavalori che ritirava l'incasso. Bottino previsto: 6-7.000 euro, non di più.
    
    Si tratta di Rom, del noto clan Zaziki, nomade ma originario della provincia di Cluj, Romania. Su molti di loro la Polizia ha dati incrociati che descrivono attività di furto e ricettazione. Agiscono secondo loro regole precise e non derogabili, di solito in coppia: uno ruba con destrezza, per esempio sugli autobus, l'altro distrae il pubblico o lo copre. I quattro hanno fra i 22 e i 54 anni. Quando arrivano sul luogo della progettata rapina uno solo è armato, di coltello a scatto con una lama lunga cm 18. E' il più anziano, Petri Khron, di 54 anni. Lui ha una figura repellente, una enorme faccia con un labbro leporino aggiustato male e ...
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