Lo stupro dei pescivendoli
Data: 19/06/2019,
Categorie:
Prime Esperienze
Autore: Abidibbi
... due ore dopo, l'ispettore era tornato al locale per raccogliere una eventuale denuncia, che era deciso a sconsigliare. Era vicino alla cassa quando una turista russa aveva iniziato a gridare. Il suo occhio addestrato dalle tante nottate passate quando era agente scelto alla stazione, o di servizio allo stadio, aveva subito notato che, mentre tutti guardavano in direzione delle grida, due uomini si toglievano rapidamente il camice marrone, senza fare attenzione alle urla. Li vide girarsi e avviarsi con un movimento veloce e deciso, come due felini, in direzione opposta. Gli diedero perfino il tempo di prepararsi, perché giunti a tre metri dalla cassa si fermarono per dare una occhiata fuori ai pali e scegliere la via di fuga. Padrone di quel gioco di sguardi, che durò sei o sette secondi, gli fu sufficiente estrarre la pistola e bloccarli non appena saltarono sopra il bancone per sopraffare la cassiera che in quel momento credevano distratta e indifesa. In pochi secondi le mani di tutti i camerieri, e anche di qualche cliente presente, li afferravano da qualche parte.
Lo scompiglio era grande. La donna russa, di grande corporatura, sui sessant’anni, fu portata fuori, all’aria aperta, accomodata su una sedia e soccorsa con un asciugamano bagnato e ghiaccio. Intorno alla lapide che ricorda l’opera di carità di Padre Marella si era assemblata una folla che faceva domande e forniva risposte congetturate lì per lì, confondendo i due episodi della mattinata. Il frate, di ...
... bruttezza fiabesca, ma da tutti benvoluto, che siede di solito a raccogliere le elemosine sotto di essa, cercava di calmare gli animi e diceva di andare a casa. Tutti parlavano di un tentativo di rapina, qualcuno ripeteva che un extracomunitaria si era messa una mortadella fra le cosce, altri che la donna era stata ustionata e poi stuprata, altri che era la madre di una bambina ebrea rapita. Il signore in grigio, che aveva lasciato l’ufficio per fare la solita spesa alla Coop di piazza Cavour, si era trovato per caso in quell’assembramento di gente eccitata. Dato che non gli capitava mai niente di notevole, si mise a fare domande e a ripetere ad altri le risposte. La versione che veniva ripetuta in quel minuto era che dei rom avevano schizzato liquido urticante alla signora russa e cercato di strapparle la collana, ma poi erano stati tutti arrestati.
Non tutti. Petri si era confuso fra il pubblico dentro il locale e si sentiva sicuro, ma il suo aspetto richiamò l’attenzione di un cameriere, che lo guardò con aria interrogativa e disse due parole ad un collega. Petri se ne accorse e uscì in fretta, urtando un terzo cameriere quanto bastava per farlo girare. In strada, tutti erano eccitati ed attenti. Amri, suo nipote, che faceva da palo, gli segnalò con un gesto convenzionale che a destra pareva libero. A sinistra c’era un assembramento attorno ai banchi del pesce. Pochi metri più in là un cameriere gli si mise davanti, con la certezza di avere dietro di sé colleghi pronti ad ...