Fratelli per scelta
Data: 22/06/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: PercyShelley
... caricato.
-Si?- Con la mano libera si sfilò un calzino, e me lo fece ondeggiare a pochi centimetri dal viso. -Non dovevi andà a farti la pippetta?- Gli ricordai a mo' di presa in giro. -O il cazzetto te s'è ammosciato?-
-Il cazzetto? Senti Zio..- portò avanti il bacino, e sentì il suo pene premere contro la mia schiena. -Lo senti er mostro,?-
-Non sento un cazzo.-
-Te ce affogo col cazzo, troietta-
-Seh, ce sciaqui.-
-Porca troia- Mi premette il calzino contro il naso e la bocca, e andai in estasi. Forse mi ricordai troppo tardi di simulare disgusto.
-Lo senti l'omo?Lo senti?-
Mi liberai con grande rammarico da quella posizione, e mi girai per cercare di mollargli un ceffone. Fù più veloce, o semplicemente non incontrò vera resistenza, perché il braccio che prima mi serrava la gola ora mi spinse con una gomitata tra le sue gambe.
Alessio ha un cazzo mostruoso, la sua non è una vuota vanteria. La mattina mi è spesso capitato di intravedere quel bastone attraverso gli slip bianchi, e con le sue Ex-fidanzate è sempre stato un interessante argomento di conversazione dopo un paio di birre. Nonostante la mia recondita gelosia, ho sempre intrattenuto ottimi rapporti con le sue Fidanzate, intervenendo anche qualora ci fossero crisi che allontanavano le loro passere dal suo cazzo, perennemente voglioso. Ora io ce l'avevo in faccia, sentivo la carne turgida sotto il tessuto; un lontano aroma di urina e sesso maschile che si univa in un eccitante mix a quello ...
... dei suoi calzini. -'o senti il mostro?- continuò lui. -Si, il mostriciattolo. Ci vai a pesca?- Boccheggia, la mia voce attutita dai jeans.
Uno sbuffo di impazienza arrivò dall'alto, e con mio grandissimo stupore vidi delle dita armeggiare prima col bottone dei pantaloni, e poi con la zip. Non si era mai spinto cosi in là, forse sapendo della mia bisessualità, o semplicemente per pudore. Ma ora..gli slip anche stasera erano bianchi, l'odore di cazzo che ormai era così forte da farmi venire l'acquolina in bocca. Il braccio che mi teneva la testa spinse, cosi che le mie labbra si poggiarono su quel bastone. Era ubriaco. Forse..
-E do sta il marmo?- Continuai a provocarlo, ormai c'ero cosi vicino che non mi importava nulla.
-Sta qua il marmo, troia.- Lo fece. Santo dio, lo fece veramente. Le dita, con qualche difficoltà visto l'ingomrbo dela mia testa, tirarono giù gli slip e finalmente mi ritrovai faccia a faccia col suo cazzo: la cappella era rossa e gonfia, un cazzo di circa venti o ventidue centimetri particolarmente largo, un bastone pieno di venuzze pulsanti. Era veramente di marmo. Tirai fuori la lingua e lo leccai alla radice; poco sotto gli slip tenevano ancora nascoste le palle. Non aveva un pelo, come immaginavo viste le sue numerose depilazioni che lo facevano tardare ad ogni appuntamento che ci davamo.
[ Brava, succhia.] Mi prese per i capelli e ,come una bambola, mi portò la bocca sulla cappella. Aprì, e me lo infilai tutto in gola. Era cosi grande che ...