1. Galeotta fu la cena


    Data: 23/06/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Foro_Romano

    ... giudicare dai peli che gli uscivano dalla camicia fin sulle mani, tozze e callose. Era infatti meccanico, ma non uno qualsiasi perché lavorava nell’Arma dei Carabinieri. Il completo col quale si era presentato, blu scuro e camicia bianca aperta sul collo, gli stava un po’ ridicolo ma lo rendeva, agli occhi del ragazzo, superbamente arrapante.
    
    Gli sedeva incontro e, per tutta la sera, fu un continuo scambio di sguardi sempre più evidenti, sempre più vogliosi l’uno dell’altro. Essendo un po’ defilati nella tavolata, avevano avuto modo di scambiarsi qualche parola in più e di conoscersi meglio. Aveva una ferma voce virile che faceva sciogliere solo ad ascoltarla. Anche lui era sposato ma era separato ed anche lui cercava un ragazzo giovane ma da amare e non solo per sesso. “Però non escludo nessuna avventura prima di conoscere la persona giusta, se no… come faccio a conoscerla?”. “Giusto” e ne avevano riso ma questo apriva al giovane una certa speranza.
    
    Per farla breve, arrivati al dolce effettivamente molto buono (preparato dalla checchina tuttofare, naturalmente), era chiaro che si piacevano. Il vino, da buon paraninfo, aveva certamente dato il suo contributo. Il ragazzo disse una bugia: gli chiese se poteva riaccompagnarlo a casa ‘ché era senza mezzi. L’uomo disse subito di si e presto si congedarono dal resto della comitiva e partirono in auto. Il padrone di casa e l’amico capirono subito, naturalmente, e stettero al gioco. Lungo il tragitto i due parlarono più ...
    ... apertamente.
    
    “Sai, tu mi piaci ma, forse, mi trovi troppo vecchio per te. Potrei essere tuo padre!”.
    
    “No, affatto. Anche tu mi piaci…” e gli mise una mano sull’ampia coscia. Il vestito, attillato, gli fece subito percepire la sodezza di quei muscoli e questo gli dette la carica per proseguire. “…Se vuoi, potrei passare la notte da te”.
    
    “Non desidero altro” e si girò a sorridergli.
    
    Cambiarono strada e si diressero alla casa dell’uomo. Piccola, accogliente e ben organizzata, era composta da un soggiorno con angolo cottura, un bagno e la camera da letto. Il giovane ne ebbe una buona impressione ma, in quel momento, non era certo la cosa più importante che aveva in testa. Furono subito abbracci, baci profondi, carezze, con non poche difficoltà data la differenza di altezza. Le tozze mani andarono subito a palpeggiare il piccolo sedere ed il tutto portò presto i due al massimo dell’eccitazione. L’uomo lo prese in braccio come se fosse una piuma e lo adagiò sul letto dove, stando sdraiati, si tolsero celermente i vestiti di dosso, aiutandosi. I propri, quelli dell’altro.
    
    Appena nudi, il ragazzo affondò le mani nel folto pelo che copriva l’ampio torace del maschio per poi passargliele lungo le forti braccia, sui muscoli pronunciati. Sentì il suo buchino fremere di desiderio. Anche all’altro piacque accarezzare quel corpicino quasi glabro ed il suo cazzo lo dimostrò, cominciando ad alzarsi. Dopo un bacio profondo, durante il quale la piccola lingua fu presto vinta in ...
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