Galeotta fu la cena
Data: 23/06/2019,
Categorie:
Gay / Bisex
Autore: Foro_Romano
... senza alcuna precauzione. Quasi si potevano sentire le carni slabbrarsi anche se non incontrò alcuna resistenza, tanto era il desiderio di riceverlo. Ne entrò solo metà, tra le grida di dolore del ragazzo. Allora dette una spinta ancora più poderosa entrò fino al pelo e cominciò a pompare. In quel momento le grida si strozzarono nella gola della “vittima” che, ripreso fiato, lo incitò.
“Ahhh… Mi stai sfondandooo… Ahhh, siii, cosiii, forte… più forteee”.
Non ce n’era bisogno. Quel toro lo stava montando con tutta la violenza di cui era capace. L’aveva tirato su afferrandolo con le grosse mani per la stretta vita e lo andava ingroppando ruggendo come un leone, accompagnato dai lamenti e dagli strilli acuti del ragazzino, che ormai si agitava e godeva sbavando sul letto. Non gli importava niente di quella troietta. Aveva perso ogni forma di lucidità. Per lui era solo un buco da usare per il suo piacere.
“Ti fotto… ti fotto… lurida zoccola… frocio di merda… Ti piace, eh, ti piace, vero? Allora prendi… prendi rottinculo schifoso”.
Non gli era mai capitato qualcuno che si prendeva così il suo grosso cazzo, soffrendo e godendo di quel dolore. Le grosse palle sbattevano rumorosamente contro quelle piccole sotto di lui. A forza di spinte erano finiti lunghi sul letto. Il pelo e tutto il peso del maschio premevano sulla schiena del giovane. La sopraffazione era compiuta e la vittoria era totale. Dopo almeno mezz’ora di quella scopata, sempre a ritmo sostenuto, l’uomo ...
... sentì di non poter resistere oltre. Doveva scaricarsi. Sentì che stava per dargli anche l’anima.
“Eccooo… eccooo… sborrooo… sborrooo… Adesso sei miooo… miooo…OOORRRHHH” ed i giovani intestini furono allagati da un fiume di sperma che sembrava non finire mai. Rimasero così fino a che il cuore dell’uomo non riprese un ritmo più normale ed il cazzo, pur mantenendosi ancora turgido, perse consistenza afflosciandosi dentro quella voragine che esso stesso aveva creato.
“Allora, come va? Stai bene? Ti è piaciuto, cucciolino? Ti ho proprio riempito di sborra!”.
Fu a quelle parole che il giovane, cosciente di essere stato posseduto e usato da un vero maschio da monta, ancora dentro di lui, e completamente pieno del suo succo, sentì crescere dentro di sé il piacere più assoluto, che gli saliva dal culo fino al cervello. Fu preso da spasmi che gli percorrevano tutto il corpo, strabuzzò gli occhi, aprì la bocca che ancora aveva il sapore di quel cazzo fantastico e lasciò che il suo cazzetto si abbandonasse ad un’ingente sborrata sulle lenzuola.
A quella vista, l’uomo si sfilò da quel culetto da favola e gli si mise a fianco. Gli accarezzò teneramente la testa, sorridendo, e gli passò le dita tra gli abbondanti capelli setosi. Aspettò che si riprendesse.
“Sei un ragazzo meraviglioso. Forse sto approfittando del momento ma vorrei chiederti se… Ti va di rivederci?” e rimase ansiosamente in attesa della risposta. Il giovane lo guardò. Ci mise un po’ ma poi:
“Ne sarei più che ...