1. Motel piranha


    Data: 24/06/2019, Categorie: Trans Autore: stefylegs69

    Il mio lavoro mi porta spesso a spostarmi da Milano in varie città del Piemonte.
    
    Verso metà aprile ho avuto un appuntamento di lavoro a Vercelli nelle prime ore del mattino, quindi ho pensato bene di partire la sera prima.
    
    In questi casi, non perdo l’occasione di portare con me tutto il necessario per vivere almeno una notte da femmina.
    
    Quindi, come sempre, avvisata la famiglia del mio pernottamento fuori casa, ho caricato in macchina il trolley dedicato alla Stefy e sono partita verso le 18.
    
    E come sempre non ho mancato di fare nuovi acquisti.
    
    Appena fuori Milano, mi sono fermata in un centro commerciale dove ho comprato intimo (culotte di seta rossa, reggiseno volumizzante rosso, calze da reggicalze color carne con riga nera) , gonnellina di pizzo nero a mezza coscia attillata, camicetta di seta rossa e bolerino corto sciancrato nero.
    
    Avevo già acquistato qualche giorno prima una nuova parrucca biondo platino con frangetta e dietro lunga scalata sino quasi al culo.
    
    Lasciato il centro commerciale, con tutti i nuovi acquisti, ho cominciato ad avvertire la solita sensazione di tremore alle ginocchia ed al pancino, brividini lungo la schiena, e soprattutto il fremito alla ficanale, che avvertivo inumidirsi sempre più, come il clito, moscissimo, ma che aveva già bagnato abbondantemente gli slip ed i jeans.
    
    Difficile guidare in quello stato, davvero difficile.
    
    Quindi, imboccata la MI-TO, mi sono fermata alla prima area di servizio, con l’intento di ...
    ... cominciare ad indossare almeno l’intimo.
    
    Scesa dalla macchina con il trolley a rimorchio, mi reco nella toilette della stazione di servizio, ovviamente lato maschi, e, dopo aver attraversato la zona lavabo, piena di uomini intenti chi a lavarsi le mani, chi a sistemarsi il pacco senza alcuna decenza, mi chiudo nel primo cesso che trovo libero.
    
    Tolgo le scarpe, i jeans, le calze e le mutande fradice dei miei umori, e subito inizio ad accarezzarmi il clito ed il buchetto inumiditi come sempre in circostanze del genere.
    
    Mi deve essere scappato inconsapevolmente un mugolio di piacere, perché dopo pochi attimi qualcuno bussa alla porta del cesso ridacchiando…. Ed apostrofandomi: “Ehi ricchione, hai voglia di cazzo?”.
    
    Non rispondo ma sento una ondata di calore salirmi dal basso ventre sino alla testa.
    
    Il tizio insiste: “guarda che da sotto la porta ho visto che ti sei tolto tutto, ho il cazzo in mano, è durissimo e la cappella viola sta per esplodere”.
    
    A quel punto non ho potuto resistere in piedi, le ginocchia tremavano troppo…. Mi sono seduta sul coperchio del water a gambe larghe e mi sono ficcata due dita nel culo, non controllando i gemiti …..
    
    Il bastardo ha iniziato a ridere sguaiatamente , dicendomi…. “ frocio, preferisci scoparti con le dita? Le puttane si concedono di solito quando gli si offre un cazzo di pietra…. Ahahahahaha !!!!!!” .
    
    Nel frattempo me ne sono venuta dal culo in mano ed il mio clito moscio ha stillato un po’ di umori che sono colati ...
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