Fado, saudade e la posseduta di Lisbona.
Data: 24/06/2019,
Categorie:
interviste,
Autore: Tibet
Il fado è un sotto-prodotto della saudade? Quel sentimento di malinconia che si prova a pensare a persone che ti hanno dato gioia o a posti e tempi diversi e felici? O è viceversa? Ascolti il fado e ti viene la saudade? La cosa non ha molta importanza, è la mia mente sempre più strana che si avventura in queste considerazioni strampalate. Sono bevuto. Di brutto. Il fatto è che siamo in un locale di fado, in una cantina dove ancora si può (o si deve obbligatoriamente?) fumare, a Bairro Alto, Lisbona, e dove si suona solo fado, niente altro che fado, fado fino allo sfinimento, alla nausea, al vomito. Parliamo poco, beviamo molto. Lui fuma e io non più da anni. Ognuno sceglie il proprio metodo per distruggersi, no? Lui birra chiara, io negra, ambedue accompagnandola con aguadiente a 50 gradi, una roba che fa schifo e brucia maledettamente, ma è distillata clandestinamente e allora fuorilegge. Le cose proibite mi piacciono ma questa, stanotte, sembra essere la nostra unica trasgressione. Piuttosto misera, ne convengo. Ascoltiamo la cantante che ci sa fare con il fado. Una bella voce melodiosa accompagnata da una chitarra lusitana a dodici corde. Nonostante l'impegno che ci ho messo in passato con il portoghese non ci capisco molto, lui mi traduce, sono storie d'amore e di lontananza sempre eguali e sempre diverse. Donne e uomini perennemente infelici. Un vero dramma continuo, la sfortuna profusa a piene mani, i guai come se piovessero dal cielo. Ogni tanto sbotta... -Ti ...
... ricordi di... Di volta in volta si tratta di un amico scomparso o di una situazione vissuta e lontana, ma lo vuol capire questo coglione che abbiamo chiuso con quella vita? Siamo obsoleti per il mestiere, ci manca la carica di adrenalina e il tempo di reazione giusto. Siamo vecchi, in disarmo, da rottamare. La mia risposta è sempre la medesima. -Fanculo...! Bevi... ma devi parlare sempre di morti...? Ormai si fa fatica a distinguere la cantante per via del fumo denso, ma che importa? Non voglio vedere lei, non voglio vedere lui, non voglio vedere me stesso. -Hai voglia di scopare? Scopare? No. Non ne ho voglia. -No? Dio, se scopavi allora! Non ti bastava mai! Ti sei fatto tutte le puttane del mondo in quei tempi! Vero. Scopare era la mia medicina. Puttane, bere e... dimenticavo. -Non ne ho voglia... -Questa è speciale... non è una vera puttana. Scopa per soldi si ma solo se le piaci, non è che vai sul sicuro ma se ti accetta è la fine del mondo! E' una posseduta...! -Posseduta? Vuoi dire tipo vudù o roba del genere? -Nooo...! Nulla di distruttivo... ma quando la scopi senti che ti stai scopando lei e chissà chi altro! Insomma devi provarla...- -Provarla? Da come sono messo non so neanche se mi tira e mi hai detto che magari neanche ha voglia... o che voglia farlo con me... -Che ci costa provare? Se ci sta la scopiamo ambedue, come ai vecchi tempi... ricordi Morenita? Dio... se ci sapeva fare! -Ancora con i ricordi? Andiamo, così la pianti. Basta che non ci sia da camminare... Poi ...