La Coinquilina cap.18
Data: 21/10/2017,
Categorie:
Etero
Autore: Saretta, Fonte: EroticiRacconti
“Ti sarò molto sincero Laura..” Gustavo ancora non era riuscito ad abituarsi a questa relazione informale con la sua psicologa. Gli veniva naturale darle del Lei. Non tanto per la differenza di età decisamente esigua, ma perché la vedeva come il suo medico, un’autorità, qualcuno che sarebbe stato capace di risolvere i suoi turbamenti interiori. “Sto attraversando un momento realmente complicato e mi spaventa. Non mi era mai capitato prima di ritrovarmi in una situazione del genere, neanche da adolescente. Insomma ho quasi 40 anni e mi trovo in una bolla emotiva sconcertante...Io non so come uscirne..e sento che sta per scoppiare” Laura, avvolta in un tubino grigio scuro informale ma elegante ,si tolse gli occhiali da vista ed osservò il suo paziente per qualche secondo. Riguardò qualche appunto buttato giù su un quaderno ad anelli mettendosi distrattamente in bocca una delle asticelle della montatura degli occhiali. Alzò lo sguardo e gli sorrise con l’intento di farlo rilassare, per quanto fosse possibile. “Bene Gustavo..avrei bisogno di farti qualche domanda” “Certo...chiedimi quello che vuoi anche se credo di averti descritto gli ultimi avvenimenti nei minimi particolari”. “Infatti” rispose Laura “ho bisogno di sapere qualcosa di più sul tuo passato, o meglio sul rapporto con la tua famiglia”. Gustavo la guardò un po’ stupito ma le fece cenno di proseguire. “Ascolta...i tuoi genitori, sì insomma non ne abbiamo mai parlato, sono ancora vivi suppongo. Che tipo di ...
... rapporto hai con loro?” Laura vide un’espressione stranita nel suo paziente quasi come se non ne capisse il senso. “Sì...sono vivi entrambi, neanche troppo anziani a dire il vero. Diciamo che ci vediamo abbastanza spesso, viviamo vicini. Ci vogliamo bene ma di questa situazione non sanno nulla ovviamente...non capirebbero” La finestra dello studio era semi aperta. L’aria decisamente calda faceva ben sperare in una primavera soave e asciutta. “Capisco...ma ti chiedono mai se sei fidanzato? Se pensi di sposarti un giorno e di avere figli?” Gustavo sbuffò accondiscendendo a quella domanda. “Me lo chiedono da quando ho 18 anni...Sono figlio unico, suppongo gradirebbero vedermi sistemato, con una famiglia mia ed avere magari dei nipotini..Insomma quale genitore non vorrebbe...” Laura lo guardò con aria maliziosa e compiaciuta, come se avesse appena ascoltato la risposta che stava aspettando. “Vedi Gustavo, l’errore più grande che può fare un essere umano è vivere cercando di accontentare le aspettative altrui. Non so se hai ricevuto un’educazione con un’impronta cattolica o meno ma non mi interessa. La società ci indirizza verso un tipo di vita un po’ stereotipata. Nasci, cresci, ti sposi, fai figli, li cresci, muori. Appena ci allontaniamo da tale seminato sembra di essere delle pecore nere, dei disturbati, dei disadattati. In realtà, nell’ultimo decennio le cose sembrano aver preso una piega un po’ diversa. La scarsità di matrimoni e di nascite ne è un sintomo ben preciso. Abbiamo ...