Marialetizia ed il bellimbusto - cap2 di 2
Data: 27/06/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Zindo
... possibilità di dubbi le sue vere intenzioni: “Pensa di me quello che ti pare, anche che sono una gran troia se vuoi, non me ne frega niente, l'importante è che adesso tu mi scopi, adesso, subito”.
Augusto non rispose, cominciò a spogliarsi mentre ancora camminavano. Appena in camera da letto, quando Marialetizia si lasciò andare di spalle, adagiandosi trasversalmente sul letto, si lanciò sopra di lei a peso morto nonostante fosse ancora vestito. Premette il suo bacino contro quello di Marialetizia e cercò di baciarle i capezzoli turgidi mentre si dimenava per liberarsi almeno dei calzoni.
La donna lo sollecitò “Spogliati adesso, spogliati tutto, subito” e anche lei si adoperò con frenesia per sfilargli qualche capo vestiario dalla parte superiore del corpo.
Quando, ben presto, Augusto fu integralmente nudo si abbassò sul corpo della donna come a voler dedicare qualche attenzione “linguistica” alla figa tra le gambe già ampiamente divaricate ma Marialetizia ancora una volta lo sollecitò: “Lascia i fronzoli per dopo, ti lascerò togliere tutti gli sfizi che vorrai ma dopo, ora scopami come si deve, entrami dentro, riempimi di te...”
Lui non si fece supplicare ulteriormente.
Era abituato a riscaldare le donne con le quali faceva all'amore con un vasto repertorio di giochi preliminari, per riscaldare la femmina di turno e poi arrivare al “sodo”, dopo un percorso di raffinatezze erotiche. A volte gli era capitato di dovere anche insistere un bel po' prima di ...
... ottenere lo scopo principale, per questo l'insolita frenesia di Marialetizia rendeva più eccitante il rapporto anche per il navigato Augusto.
Assecondò la donna con immediatezza e adeguandosi alla sua stessa foga e dopo averla penetrata cominciò a martellarla con colpi a ritmo serrato, con affondi poderosi, come se anziché farci all'amore volesse distruggerla sotto la sua irruenza, ma non c'era alcuna cattiveria in questa sua foga, solo passione sprigionata con irruenza, con totale trasporto, col desiderio di fondere i due corpi in uno. Lei sembrava delirare di piacere per quel trattamento da domata e dominata e sollevava il bacino per consentire penetrazioni ancora più a fondo, si aggrappava alle braccia di lui, faceva leva sui talloni, cercò, riuscendoci, di sincronizzare i piccoli movimenti del su corpo con quel più poderosi ed energici del maschio. Chiuse gli occhi, serrò le mascelle e si sentì risarcita della pluriennale astinenza. Si sentì fiera per tutte le cose anomali che aveva fatto quella sera, dalla telefonata all'accogliere tutta nuda quel maschio. Percepì con un misterioso sesto senso che anche Augusto si sentiva appagato di quella loro prestazione, capì che a lui piaceva il suo provar piacere, per questo non nascose la sua enfasi, il piacere che provava, la sua goduria, ma lo disse, lo gridò. Augusto la tacitò tappandole la bocca con un bacio.
Lei si aggrappò al suo collo e lo tenne stretto per un poco, poi fece scorrere le sue mani su quel corpo maschio come se ...