1. Marialetizia ed il bellimbusto - cap2 di 2


    Data: 27/06/2019, Categorie: Etero Autore: Zindo

    ... stesse modellandolo, restando congiunti anche con le bocche battagliere,
    
    Quando presero una pausa per respirare lei disse “E' fantastico”, lui rispose “Di più, molto di più”.
    
    Avrebbero voluto stare in eterno così. Ci sono comunque momenti nella vita che hanno il sapore dell'eternità, loro ne ebbero una serie infinita di questi momenti e si sentirono come esseri unici nel tempo e nello spazio, si sentirono felici, si sentirono.....bagnati quando senza parsimonia i loro corpi sprigionarono a fiotti liquidi di se stessi. Nonostante fossero esausti, si girarono l'uno sul corpo dell'altra, per potersi nutrire ognuno degli umori altrui, leccandosi a vicenda dopo l'orgasmo. Gustarono l'assaggiare e l'essere assaggiati, il ripulire ed il risentirsi ripulire, l'annusare e l'essere annusato. Poi finirono con il farsi dei complimenti con un linguaggio assurdo, che in altre circostanze sarebbe stato offensivo, in quell'occasione fu romanticissimo. Fu quando si dissero “Che porco che sei” , “E tu una gran maiala”, un attimo prima di baciarsi e restituirsi i reciproci sapori conservati sulle lingue e che avevano racimolato luno dal corpo dell'altra dopo l'orgasmo simultaneo.
    
    Augusto guardò Marialetizia e sorrise, un sorriso bello, espressivo, che manifestava soddisfazione, compiacimento, ammirazione ma anche divertimento.
    
    “Che hai da guardarmi così?”
    
    “Pensavo che il tuo è stato il più gustoso menù di tutte le cene che mi sono state offerte”
    
    “Oddio! La cena! Che ...
    ... sbadata...comunque non è tardi, ci metto un attimo a prepararmi”
    
    “Ehi! Che fretta! Torna a distenderti, voglio guardarti ancora. Mi frega niente della cena”
    
    “No, no... ti ho invitata io e ti porto a cena io...oppure....Ho un'idea: sono bravina e veloce in cucina. Se mi dai un piccolo aiuto ad apparecchiare, preparo qualcosa in casa e mangiamo qui...così poi, se ti va...puoi toglierti lo sfizio facendo quei giochetti che volevi fare prima....o hai fretta di andar via?”
    
    Aveva parlato stando dritta e vicinissima ad Augusto, passandogli l'indice, o meglio l'unghia del dito indice, sul petto come se volesse lasciare un disegno, incidere quella pelle ambrata.
    
    Con un sorrisetto malizioso, toccandole i capezzoli con indice e pollice, come fossero manopoline, le propose: “Io ho voglia di farli adesso quei giochini. Vedi che il mio attrezzo si sta rilassando? Perché non gli dai una strapazzatina con questi due meravigliosi seni? Fammi un bel massaggino alla spagnola, anzi fallo a lui e vedrai come tornerà vivo”
    
    Lei sorrise divertita ed un poco anche eccitata dall'idea ma si ritrasse dicendo “Ti ho invitato a cena non in una spa”. Con movimenti civettuoli recuperò una vestaglia da dentro l'armadio e infilandosela aggiunse “Ne avrei anche altre, ma non della tua taglia, credo che ti convenga rivestirti. Io vado di la per cominciare a preparare qualcosa, se hai bisogno del bagno è lì.... ah, sì l'accappatoio da bagno è ampio, potrebbe entrarti, se vuoi provarlo lo trovi nel ...
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