Marialetizia ed il bellimbusto - cap2 di 2
Data: 27/06/2019,
Categorie:
Etero
Autore: Zindo
... bagno”.
Augusto aveva scelto quest'ultima opzione, anche se nell'accappatoio di spugna bianca ci stava stretto di spalle, per questo dovette annodarlo tenendolo abbastanza aperto di scollatura. Insieme aveva preparato e consumato la cena. Augusto, come i single che vivono da soli se la cavava bene anche lui ai fornelli. Una volta trovati gli ingredienti disponibili nella fornita dispensa e nel frigorifero gareggiarono tra loro, scherzando, a chi preparava il piatto migliore, ma poi si scordarono di giudicare i piatti che consumarono imboccandosi a volte l'un l'altro, tra risate, scherzi, provocazioni verbali e toccatine maliziose e tracannando vino direttamente dalla bottiglia. La prima volta fu casuale la caduta di un leggero rivolo di vino sul seno di Marialetizia e fu pronto Augusto a precipitarsi su quel seno per recuperare a colpi di lingua il pochissimo vino caduto. La seconda volta lo fecero deliberatamente, con più vino e leccate più audaci, e senza più la vestaglia sul corpo di Marialetizia che tornò a stare nuda. Qualche goccia di vino finì sul pavimento e questo li indusse a spostarsi nel bagno e Marialetizia si pose dentro l'ampia doccia, lasciando le porte scorrevoli aperte affinché mentre lei si versava ancora in quantità copiosa il vino addosso, Augusto, liberatosi anche lui dell'accappatoio, cercasse di recuperarlo e berlo.
Il luogo migliore per bere “a fontanella” era mettersi seduto sul pavimento con la testa ripiegata all'indietro, tra le cosce ...
... allargate di Marialetizia, dove il rivolo che partiva dal collo e scorreva tra i seni, sull'ombelico, e sulla parte anteriore della figa, abbandonava il corpo della donna per cadere a terra, e lì Augusto intercettava il getto.
La bottiglia era di capacità usuale, cioè meno di tre quarti di litro. Dopo aver sorseggiato per bere, e fatto i primi giochetti non è che fosse rimasto molto liquido per quest'ultimo gioco. Augusto quando sentì scendere solo le goccioline ritardatarie, supplicò “Ancora, ancora”
“E' finito”
“Il vino, ma ..dai dammi da bere altro, quello che vuoi”
“E che, piscio?”
“Magari”
“Berresti?”
“Da te volentieri”
“Guarda che lo faccio”
“Che aspetti ancora?”
Marialetizia non attese null'altro e dall'alto cadde sulla faccia di Augusto la pioggia dorata, calda e salata. L'effetto salato non fu piacevole ma tutto il resto sì, molto. Augusto serrò le labbra per evitare di bere ma, arretrando un poco con le spalle, si espose al getto lasciandosi colpire appena sotto il collo e gradì molto sia l'impatto del getto su di lui che lo scorrere del caldo liquido sul suo corpo mentre, a gambe divaricate e con le ginocchia leggermente flessi, dall'alto Marialetizia lo osservava divertita ed incurante del pavimento che si bagnava.
Quando la vescica fu vuota Augusto si alzò, e gioioso come un adolescente che ha ricevuto il primo bacio con la lingua, senza indugio prese il suo pistolotto e ricambiò la “cortesia”, riversando su Marialetizia anche il ...