Arriva l'estate
Data: 28/06/2019,
Categorie:
Etero
Autore: MarcoB
... che non andava. Ed io non capivo niente!Scattò l’allarme, quando con a mano piena afferrò il mio seno sinistro dicendo: “Tu non hai bisogno di un reggiseno, ma di un copri seno. Queste tette sono belle dure e stanno su da sole, casomai sono le tette che reggono il costume!”Anche allora, presa dal forte imbarazzo, incapace di capire se stesse effettivamente dandomi dei consigli, o piuttosto allungando le mani, rimasi in silenzio e lo lasciai fare. Stringeva il seno tra le dita, poi lo rilasciava, come se stesse impastando la farina. Poi tenendolo stretto in mano, con il pollice cominciò a sfiorare il capezzolo. Io ho i capezzoli maledettamente sensibili! Cazzo!“Ecco, così! Vedi? I tuoi capezzoli escono fuori e tu hai bisogno di un costume dalla stoffa leggera, in modo che quando si inturgidiscono buchino la tela!” – e nel dire questo afferrò con l’altra mano l’altra tetta e cominciò ad impastare anche quella.Io, io ero ammutolita, e il massaggio alle tette e lo sfregamento dei capezzoli, in pochi secondi cominciarono a produrre un sottile piacere, la palpebra scese un po’ più giù e la bocca si dischiuse nella tipica posa di chi sta godendo. Lui si accorse del mio stato e pur avendo finito di parlare continuò a massaggiare le tette. Sul suo viso apparve un sorriso di soddisfazione. Io non riuscii a trattenere un gemito di piacere. Fino a quel momento Bruno aveva parlato veloce e a voce alta. Abbassò il tono, divenne più dolce e quasi bisbigliava. Senza smettere di pasticciare ...
... con le mani disse: “Ohhh, la piccola, cosa sta succedendo nel cuoricino della piccola? E nel basso ventre, cosa accade? Su, da brava, lasciati andare Shy, molla gli ormeggi, si fa un bel volo insieme”Ero nuda, in piedi davanti a lui, incapace di parlare, dalla mia bocca semichiusa uscivano solo gemiti di piacere e Bruno ne approfittò. Mi fece indietreggiare un paio di passi e mi fece appoggiare con il sedere su una scrivania sulla quale avevo appoggiato i miei vestiti. Continuava a massaggiare i seni e capezzoli sempre più duri. Aveva la guancia appoggiata sulla mia guancia e la bocca vicina al mio orecchio. Sussurrava parole e con la punta della lingua mi umettava l’interno dell’orecchio. Rapidamente con la mano destra lasciò il mio seno e la portò sull'inguine, mi fece divaricare le gambe e trovò la mia passerina in un vero e proprio lago di umori vischiosi e profumati.Guadagnai un po’ di dignità e cercai di oppormi, non alla mano che stava dando sollievo alla mia passerina in calore, ma con un fil di voce sussurrai nell’orecchio di Bruno: “No, no, Bruno, ti prego, lasciami stare!”“No, non posso lasciarti così. Hai cominciato un volo e ti accompagno fino a quando toccherai di nuovo terra.”Intanto Bruno aveva guadagnato l’ingresso nella mia passerina anche con un secondo dito e la stava sapientemente sollecitando.“Ti prego, ti prego! Sono la donna di Tom, la donna del tuo amico. Ti stai approfittando della donna di un amico. Non pensi a Tom?” dissi con un fil di voce mentre ...