1. La mia ragazza e io: bisogno di normalità


    Data: 29/06/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: 85bisexcouple

    ... di fronte è un cliente, e forse il cameriere lo è alla stazione di servizio.
    
    Ordiniamo due birre in bottiglia e continuiamo il discorso sulla campagna acquisti dell'Inter interrotto poco prima. Il locale è già abbastanza pieno per essere solo le 19 e 30, ma veniamo comunque serviti velocemente.
    
    In breve il discorso si sposta sulle nostre vite private. Lui mi ha già visto diverse volte rifornire la macchina mentre Marika è con me, quindi mi chiede se sono sposato e mi fa i complimenti per la bellezza di lei. Gli spiego anche dove lavoro e che cosa faccio. Quindi lui mi racconta della sua vita, di quando è arrivato in Italia appena quindicenne e della ragazza a Bucarest, che vede di rado. Mi parla un po' della sua relazione a distanza, e io immagino quanto sia dura una simile situazione quando si hanno 21 anni e gli ormoni a mille, mentre lui mi dice che proprio domattina partirà per la Romania, dove rimarrà fino a metà della prossima settimana con la sua ragazza. Lo stuzzico scherzosamente, insinuando che uno come lui avrà un sacco di "amichette" che lo soddisfano qua in zona. Lui mi garantisce invece che non è così, ma lo dice con un tono e un atteggiamento poco convincente. In breve finiamo le nostre birre. Gli propongo un secondo giro, e lui accetta di buon grado. Continuiamo a chiacchierare, finendo anche il nostro secondo giro di birra, quindi mi alzo e vado a pagare.
    
    Appena usciti, do al ragazzo i soldi per il lavaggio della mia macchina e i 20 € di mancia che ...
    ... si merita per avermi servito fuori il suo orario di lavoro.
    
    Attraversiamo la strada e ci ritroviamo nell'area di servizio. Lo saluto, augurandogli una buona vacanza e dandogli appuntamento fra due settimane. Poi, sicuramente un po su di giri per le due birre a stomaco vuoto, gli rivolgo una battuta un po spinta, ma che già nella mia mente ha un secondo fine:
    
    "Hey, mi raccomando, prima di partire vedi di svuotarti bene le palle, sennò appena vedi la tua ragazza rischi di venirti nei pantaloni! Ahahaha!"
    
    Lo dico ridendo, ma guardandolo fisso negli occhi, per osservare ogni sua reazione. D'altronde non siamo due coetanei. Lui è molto giovane, e io ho 15 anni più di lui, quindi capisco quanto la mia battuta sia inappropriata e possa metterlo in imbarazzo.
    
    Ma lui si mette a ridere divertito.
    
    "Ahahaha! Eh si! Mi sa che hai proprio ragione. Ho un sacco di arretrati da smaltire, sennò rischio di fare una figuraccia! Ahahaha".
    
    È qui che, complici le birre e l'euforia del momento, dico quello che in condizioni diverse non avrei mai detto:
    
    "Bhe, senti, se ti serve una mano te la do volentieri...".
    
    Appena queste parole mi escono dalla bocca, ho un nodo allo stomaco. Che sto facendo? Sono impazzito? Cerco di rimediare, e mi metto a ridere, come se la mia fosse stata solo una battutaccia.
    
    Ma lui mi guarda serio. Non capisco se si è incazzato, e credo che forse ho esagerato davvero. Ma poi mi spiazza:
    
    "Una mano? Umpf... Magari non basta!"
    
    Le sue parole mi ...
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