1. PIA di nome ma non di fatto


    Data: 04/07/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Jean Jacques Sborreau

    ... là. “No grazie”. Misi un cucchiaino e mezzo di zucchero nella mia tazza e le portai in sala. Pia era ancora nuda seduta a gambe incrociate sul divano con la coperta sulle spalle e si guardava intorno. Io mi sedetti su una sedia intorno al tavolo a guardarla, mentre aspettavo che l’acqua raggiungesse l’ebollizione. “E’ proprio bella casa tua, potresti viverci tutto l’anno…non è che me la affitti??” disse sorridendo “Eh eh si ma poi l’estate me la devi ridare perché col cazzo che ci rinuncio” “Qui non ti rompe nessuno l’inverno, sei da solo, non stai nel casino e non devi vedere la gente e l’estate fai 3 passi e sei in mare a qualsiasi ora” “Eggià però poi per fare qualsiasi cosa devi prendere la macchina e anche la spesa la devi andare a fare in centro e li la brutta gente la incontri lo stesso!” dissi indicandola con il palmo della mano e sorridendo “Ahahah anche questo è vero” Dicemmo ancora qualche cazzata che ora non mi ricordo e poi sentii l’acqua che bolliva, andai in cucina presi il pentolino e lo portai in sala per riempire le due tazze. Sul tavolo c’erano ancora i rimasugli dell’aperitivo e guardandoli mi risalì un po di eccitazione pensando a come era cominciatà la serata. Allungai la tazza a Pia “Attenta che è bollente” le dissi mentre lei si stava controllando la patatina arrossata; mi sedetti sulla poltrona di fianco al divano dove stava lei. Finita l’ispezione ci guardammo e io le dissi “Te l’ho rotta per bene!” “Madonna Michè!” rispose lei di getto “Spaccata ...
    ... proprio” continuò. Io gongolavo dentro di me. “Mi sa che domani un bel po’ di crema non me la toglie nessuno, o magari la impacco appena arrivo a casa”. Bevemmo la camomilla chiacchierando del più e del meno e dopo un mio sonoro sbadiglio dissi “Vabbè Più s’è fatta ‘na certa!” “Eggià” e si alzò. Si diresse in bagno mentre io presi le tazze e i bicchieri con la bottiglia ormai vuota di prosecco e le portai in cucina. Passando davanti al bagno vidi che Pia era davanti allo specchio che si rimetteva il reggiseno e mi ritornò in mente il momento in cui l’avevo spiata dalla serratura e mi eccitai di nuovo. Si rimise la sua bella maglietta scollata e andò in sala a recuperare tutti i pezzi mancanti. Mentre lei si finiva di vestire io avevo sgomberato il tavolo dai rimasugli di cibo e mi infilai anche io i pantaloni e le scarpe per accompagnarla e chiudere il cancello. Si mise la giacca e io mi avvicinai per farle strada. Sulla porta mi baciò dolcemente e di nuovo limonammo con avidità. “La fica e la bocca me le avrai anche rotte ma il culo me lo hai lasciato intatto” mi disse sussurandomi all’orecchio mentre mi accarezzava il cazzo attraverso i jeans. CHE MALEDETTA TROIA!!!!! in mezzo secondo mi aveva rieccitato completamente. Io rimasi un secondo attonito e lei fece per aprire la porta, ma io a mia volta presi la maniglia con la sua mano poggiata sopra e sbattei la porta. “AH SI?!?” le dissi a gran voce. La presi per la giacca e la trascinai sulla poltrona dove la lanciai di faccia ...