Soggiogata 22
Data: 06/07/2019,
Categorie:
Tradimenti
Autore: Italy456987
Rimanevo schiacciata dal suo peso, col suo randello ancora tutto nel culo e le tette schiacciate sul pavimento e dalle sue mani che ancora non smettevano di stringere.
Io continuavo ad avere degli scatti di bacino a causa dell’orgasmo che non voleva terminare.
“signora Gianna….” mi sussurrò all’orecchio provocandomi un'altra convulsione “neanche nei miei sogni erotici più arditi l’ho immaginata così zoccola…sempre con quel viso a santarellina….ma il suo corpo la tradiva sa? Queste tette dure sporgenti, questo culone prominente e le sue cosce così tornite non potevano evitare di essere usati…..”
Non risposi ma dentro di me pensai ai quattro vecchi porci che mi attendevano di sotto.
Sotto la doccia ripensavo al fungone meraviglioso col quale avrei giocato di sicuro molto spesso e mentre mi lavavo il buchetto veramente allargato da quella cappella, mi resi conto che Vincenzo e company lo avrebbero notato di sicuro, quindi incominciai a pensare cosa raccontargli e mi venne in mente qualcosa e incredibilmente mi trovai di nuovo eccitata alla sola idea (ma ero malata??).
Mentre mi asciugavo suonò il campanello…ma erano già le 11?
Mi misi la mia ormai famosa vestaglina senza niente sotto e corsi alla porta, ma in realtà sarei dovuta andare io da loro…… non capivo…..
Aprii la porta…… era Vincenzo…”signora la stiamo aspettando vuole degnarsi di scendere o vuole che la scopiamo sul pianerottolo?” disse con tono di voce pericolosamente sonoro….Io sbirciai un ...
... attimo l’orologio in sala e vidi che erano le 11,15 (ma quanto era durata l’inculata???)
“mi…scusi….eccomi …arrivo…”
Presi le chiavi e uscii di corsa ma fui subito bloccata sul pianerottolo da Vincenzo, imbestialito, che mi spinse contro la ringhiera delle scale e alzandomi il vestito mi infilò l’uccello già durissimo nella fica che lo accolse subito arrendevole come sempre, ed iniziò a scoparmi ferocemente mentre le mie tette sgusciate fuori dalla vestaglina che non avevo abbottonato per bene, penzolavano a beneficio di chiunque fosse entrato nell’ingresso del palazzo e avesse alzato lo sguardo.
Per fortuna il raptus durò poco e, estratto l’uccello, mi agguantò una natica con forza e scendemmo le scale senza che lui la mollasse un secondo.
Arrivati dentro la sua stanzina col viso già rosso ed accaldato dalla sfuriata subita e le tettone ancora in bella vista, trovai altri tre signori sulla sessantina con dei visi poco raccomandabili, degni amici di Vincenzo.
“Ecco a voi la zoccola che per 100€ si farà seviziare, è di vostro gradimento?”
Da come sei occhi si spalancarono e puntarono i miei capezzoloni, che diventarono ancora più grossi e duri, si capì che ero sicuramente di loro gradimento ma, da veri stronzi, si alzarono in silenzio e vennero a controllare la mercanzia come se fossi una cavalla in vendita.
Tempo due minuti avevo anche il culo scoperto e non c’era un centimetro di pelle che quelle otto mani non avessero toccato strizzato pizzicato o ...