1. Soggiogata 22


    Data: 06/07/2019, Categorie: Tradimenti Autore: Italy456987

    ... coraggio l’avevo avuta tramite quel biberon caldo a cui mi ero attaccata e quindi iniziai la recita prendendo in mano l’altro uccello simile a quello del portiere e dopo qualche timida leccatina, senza smettere di masturbarlo dolcemente con la mano, dissi:
    
    “Il mio padrone, che gode a ordinarmi cose sempre più imbarazzanti, mi ha fatto uscire di casa vestita come una di quelle…..avevo una gonnellina blu talmente corta che mi si vedeva tutto e mi ha vietato di mettere le mutandine”
    
    Non potendo resistere dovetti interrompere per assaggiare quell’uccellone scuro che stavo strusciando con le labbra….era meraviglioso, aveva un sapore dolcissimo e dopo un po’ che succhiavo dovetti stringere le cosce fortissimo tra loro per cercare di placare il fuoco che avevo tra le gambe.
    
    “mmmmpppphhh…… già questa cosa era terribile perché per strada mi guardavano tutti in un modo che mi faceva tremare dalla paura…….”
    
    Adesso avevo tutti gli uccelli intorno al mio viso che mi sfioravano e mi bagnavano con la loro eccitazione.
    
    “questo però non era niente ancora perché dovevo andare, con una scusa qualsiasi, da quel porco del meccanico all’angolo che ogni volta che mi vede mi spoglia con gli occhi”
    
    Non riuscivo a continuare il racconto perché iniziai a succhiarli tutti a turno freneticamente e interrompendomi solo perché Vincenzo mi scosse con forza e mi esortò a proseguire.
    
    “sembrava non ci fosse nessuno, ma in realtà il meccanico era nella buca che lavorava al sotto di una ...
    ... macchina e quindi quando mi avvicinai, prima di vedermi il viso, vide direttamente le mie nudità sotto la gonna mostrate in maniera spudorata. Io imbarazzatissima iniziai balbettando a chiedergli le informazioni sul tagliando ma lui non rispondeva e vedevo che fissava la mia passerina che purtroppo con quella gonna gli mostravo in primo piano.
    
    Un attimo dopo me lo ritrovai accanto che mi guardava con uno sguardo che mi terrorizzò e mi portò nel suo ufficio senza dire una parola.
    
    Mi fece segno di sedermi su una sedia ed io come un automa obbedii mentre lui entrava nel bagnetto credo a lavarsi le mani che erano nere di grasso.
    
    Quando uscì sempre con quello sguardo tremendo si avvicinò a me e quando fu con i pantaloni a 10 cm dal mio viso, se li abbassò insieme alle mutande e tirò fuori un uccello spaventoso che mi sfiorava le labbra e mi toglieva completamente la forza di reagire”
    
    Il racconto che stavo improvvisando per loro (ma in realtà riciclavo situazioni realmente avvenute con Antonio inserendoci il meccanico che in realtà mi aveva davvero sempre terrorizzato) , mi faceva eccitare da morire anche perché quei quattro uccelloni caldi mi sfioravano in continuazione le labbra le guance o la fronte lasciandomi delle scie umide di piacere.
    
    Dal silenzio religioso con cui mi ascoltavano e dal turgore estremo dei loro membri si capiva che il racconto era coinvolgente anche per loro, mi feci forza e invece di tuffarmi su quei bei randelli, continuai…
    
    “ero in imbarazzo ...