1. Sex in the Work


    Data: 23/10/2017, Categorie: Etero Dominazione / BDSM Autore: iranes, Fonte: RaccontiMilu

    ... gliela darò!»«No, ti prego! Ho sbagliato, ma non puoi licenziarmi!» disse il poveretto senza aver ancora capito cosa avesse sbagliato«Non ho nessuna intenzione di salvarti! Chi sbaglia paga, caro mio. Cosa credi che sia arrivata qui chiedendo scusa a tutti? Ti consiglio di impacchettare le tue cose, per stasera sarai licenziato!»«E si è giocata pure Tiberio» commentò con tono neutro Monica dalla sua scrivania«Ha bisogno di una scopata! Di una bella, selvaggia e lunga scopata! Una di quelle che ti lasciano stremate a terra senza forze» sentenziò sicura Sara«Quella servirebbe a me, non vedo un uomo da mesi» commentò Monica«Allora stasera andiamo a divertirci nella speranza che tu non sia un caso perso come quella»«Non è neanche così male fuori dal lavoro»«Per forza, è un soprammobile fuori da qui. Non riesce a scopare e si sfoga con noi durante la settimana. Vi ricordate come trattava il computer quando faceva il lavoro di Tiberio?» commentò la bionda In un angoletto, immerso nelle fotocopie fino alle ginocchia Stefano ascoltava le cattiverie delle due giurandosi di riferirle a Carla il giorno dopo. La poverina aveva pure il diritto di difendersi contro simili subdoli attacchi, ma lui aveva diritto ad andare a casa e la serranda stava per calare anche su quella stancante giornata di lavoro, era il momento di distrarsi dal lavoro. Carla ovviamente fu l'ultima ad uscire, anche dopo uno sconsolato Tiberio, che come annunciato, uscì portando via le sue cose, aveva vinto lei ...
    ... ancora una volta. Quando fu sicura che non ci fosse più nessuno e visto che ormai tutto si era fatto tardi spense la piccola luce della sua lampada da scrivania e senza parlare si vestì ed uscì chiudendo la serranda ed innescando l'allarme. Non possedevano dati sensibili, ma era sempre meglio non rischiare, le voci sull'altro candidato non facevano sperare in una battaglia combattuta secondo le regole, era molto più facile che fosse piena di colpi bassi.«Ti aspettavo, sai. Mi chiedevo quando saresti uscita»«Giacomo! Mi hai fatto spaventare» rispose Carla abbassando istintivamente lo sguardo«Dai, vieni. Sono tutti al bar, manchi solo tu»«Io...ecco...non so se è il caso che venga...ecco» disse lei timorosa mentre nervosamente si grattava il braccio sinistro «Sciocchezze! Ti accompagno!» le passò un braccio dietro la schiena e la spinse leggermente verso la direzione del pub. La serata fu come l'aveva prevista, con lei rintanata nell'angolo più buio del tavolo mentre tutti chiacchieravano tra di loro. Ci aveva anche provato ad entrare nelle conversazioni, ma per loro era come se non ci fosse, non la degnavano di uno sguardo e lei non aveva la forza per imporsi. Un paradosso considerando che la mattina dopo, esattamente come la giornata appena passata, sarebbe stata di nuovo il loro capo pronta a distruggerli al minimo errore.«Non va bene che stai tutta qui da sola» le disse Giacomo avvicinandosi«Tu non dovresti stare qui a bere con noi»«E perché? Mi fa piacere»«Non fa bene alla tua ...
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