Sex in the Work
Data: 23/10/2017,
Categorie:
Etero
Dominazione / BDSM
Autore: iranes, Fonte: RaccontiMilu
... solo il reggiseno, e già questo l'avrebbe fatta diventare un peperone, ma pure le mutandine. Usando le mani per tenere chiuso il maglione corse verso l'ingresso dove aveva lasciato il cappotto e con mille acrobazie riuscì ad infilarlo senza che nessuno avesse visto nulla, almeno lo sperava. Corse a casa più veloce che poté, ma quando arrivava il suo cuore batteva ancora all'impazzata e non per la breve corsa per le scale, non per l'agitazione, ma per la paura di essere vista. Non quella paura che provoca l'imbarazzo, una paura diversa, come se un lato di lei avesse voluto essere vista, sì un lato lo voleva. Voleva essere vista in mezzo alla strada in quelle condizioni e avrebbe voluto gridare che così ce l'aveva ridotta Giacomo, ma non per denunciarlo, no, lei ne era felice. Un bell'uomo l'aveva considerata, l'aveva fatta eccitare perché si era fatto avanti con lei, si sentiva felice, felice ed eccitata, le sembrava di essere una bambina. Si toccò, si toccò ancora vestita, si accarezzò le tette, la fica e si penetrò, sentiva il bisogno di venire, di godere e venne. Venne tanto e più volte, in piedi, appoggiata alla porta di casa, sul letto pensando a Giacomo e in cucina la mattina dopo quando vide un suo messaggio sul cellulare: "Non fare tardi stamattina". Non diceva nulla di ieri, ma non ne aveva bisogno, glielo avrebbe detto a lavoro, l'avrebbe accolta baciandola, se lo sentiva. Si vestì e corse al lavoro, doveva arrivare per prima, se fossero stati da soli sarebbe stato ...
... più romantico. La giornata passò, ma non accadde nulla. Giacomo non passò neanche dalla sede per colpa dei tanti appuntamenti in agenda, appuntamenti che lei aveva fissato nei giorni e nelle settimane precedenti, si sentì una stupida, non era possibile che Giacomo fosse interessato a lei, lui era bello, ricco e bravo, che aveva da spartire con lei che non riusciva nemmeno a inserirsi nelle conversazioni. Sì, era stata una stupida. Chiuse la serranda senza licenziare nessun altro quel giorno, ma non avrebbe voluto lavorare proprio, era stata meno capace e meno attenta del solito. Era appena salita in macchina quando ricevette un nuovo messaggio sul cellulare: "Lavora sodo, mi raccomando. Giacomo" Si ricordava di lei, la pensava con lei pure a fine giornata, allora le interessava. Perché, allora non era venuto al comitato elettorale? Certamente non poteva far vedere che pensava a lei durante la campagna elettorale, che stupida era stata. Povero Giacomo, costretto a non poterle stare vicino, continuava a pensare a lei e le scriveva per farle sentire la sua presenza, doveva aver saputo com'era stata oggi, non avrebbe più commesso un errore simile, voleva renderlo fiero di lei. Ogni giorno delle settimane seguenti, fu sempre la stessa storia: Giacomo non passava e quando passava stava pochi minuti e non poteva intrattenersi da solo con lei per via delle malelingue. Carla aveva continuato a fare il suo lavoro con diligenza, erano il miglior gruppo che Giacomo potesse avere e questo ...