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La Coinquilina cap. 17
Data: 08/07/2019, Categorie: Etero Autore: Saretta
... nudo mentre sentiva i suoi capezzoli indurirsi fra le dita di Gustavo. Scivolò con la vagina sul suo pene con l’intenzione di stuzzicarsi ed aumentare l’eccitazione. Lo trovò già duro e pronto al rapporto sessuale che avrebbero consumato di lì a poco. “Facciamo piano mi raccomando” gli sussurrò in un orecchio. Pronunciate queste parole, sentì ammorbidirsi lentamente l’oggetto del suo desiderio sotto di lei. Fece finta di non accorgersene e si accucciò iniziando a leccarlo per recuperare l’erezione. Non vi furono risultati sufficienti. “C’è qualcosa che non va? Non ti senti a tuo agio?” Gustavo la guardò, era bellissima: la pelle candida del suo corpo si scontrava con il suo volto arrossato per il piacere che stava sentendo. I suoi occhi trapelavano desiderio e voglia. Ciò nonostante non riuscì a tornare duro. “Forse sarebbe stato meglio andare a casa tua. Saremmo stati soli….lo capisco...” No, non aveva capito niente. Ma non glielo disse. Provò a recuperare immaginando la porta di quella camera semi chiusa. Le sue coinquiline attratte dai loro irrefrenabili gemiti avvicinarsi e spiarli. I loro occhi concentrarsi sui loro movimenti iniziando a toccarsi per la splendida visione. Pensò alla bocca di Beatrice pronunciare frasi oscene per arrivare all’orgasmo ma non fu abbastanza. “Scusa, sono stanco…è stata una giornata faticosa...” Bea sentì il sesso di Gustavo rimpicciolirsi definitivamente e non cercò di riattivarlo ulteriormente. “Non ti preoccupare, lo capisco….anche io ...
... sono un po’….inibita...andiamo a casa tua dai...” Gustavo la guardò perso nei suoi occhi verdi. “Sì...forse...è meglio..” La loro intimità fu interrotta da Axl Rose. “Ups scusa...dove ho messo il telefono?” Entrambi si guardarono intorno cercando di percepire da dove arrivasse la suoneria. Il telefono era nella tasca dei pantaloni finiti per terra vicino al letto. Gustavo tirò fuori lo smartphone ed ebbe un breve sussulto. “Chi è Saretta?” chiese Beatrice. “Oh niente, la mia coinquilina.. la richiamerò”. Vide l’espressione della sua partner cambiare. Le prese il volto fra le mani e la baciò quasi come a rassicurarla. Axl Rose irruppe di nuovo. “Dai rispondi….magari è successo qualcosa” Gustavo rispose indolente “Sara che c’è? Non posso parlare adesso” Non sentì risposta per circa 20 secondi “G...Gus…… aiuto ti prego….sono bloccata alla stazione, c’è sciopero dei taxi e l’ultimo autobus per casa è già partito. Ho chiamato Valeria ma è in montagna….per favore, puoi venirmi a prendere?” Seduto sul letto di spalle a Bea, Gustavo vide il suo pene riprendere consistenza. Si infuriò con se stesso e con Sara, pur sapendo che non aveva nessuna colpa. “Ma..adesso? Adesso non posso, sono fuori, non c’è nessun altro che possa venirti a prendere?” Altro silenzio. “Non ti preoccupare, me la faccio a piedi. Grazie!” La linea si interruppe in quel momento. Gustavo rimase muto senza voltarsi verso Bea. “Devo andare, ci sentiamo domani”. Gustavo si vestì frettolosamente davanti allo sguardo ...