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La Coinquilina cap. 17
Data: 08/07/2019, Categorie: Etero Autore: Saretta
... incredulo di Bea. “Aspetta ma dove vai? Cos’è successo?” Gustavo si abbassò e la baciò sulle labbra “Niente, un contrattempo, ti chiamo domani tranquilla” Bea rimase nuda sul letto priva di una spiegazione sensata. Lo vide aprire e chiudere la porta davanti a lei. Montò in macchina velocemente e appena accese il motore, lo fece anche la radio. Aveva tutto sotto gli occhi ma non voleva vederlo, Chris Isaak cercò di riportarlo alla realtà intonando Wicked Game, senza successo. Arrivato nei pressi della stazione iniziò a guardarsi intorno conducendo a passo d’uomo. Non c’era traccia di Sara. Probabilmente si era già incamminata verso casa ma non poteva essere troppo lontana visto il trolley che doveva trascinarsi dietro. Ripercorse lo stesso cammino che avrebbe dovuto fare lei per giungere a destinazione e dopo pochi metri la vide. Camminava sul marciapiede destro con estrema difficoltà. Non aveva un trolley ma un borsone da palestra a tracolla che doveva pesare un bel po’. Strombazzò con il clacson per farla girare e si accostò al marciapiede. “Dai sali….scusa il ritardo...” Il volto di Sara si illuminò improvvisamente sfociando in un sorriso di gratitudine. Aprì lo sportello posteriore e salì in macchina con il suo bagaglio. “Vai vai, rimango dietro” Gustavo riprese la marcia frettolosamente per non creare intralcio. Guardò dallo specchietto retrovisore e vide almeno 3 macchine dietro di lui. Abbassò lo sguardo verso Sara, intenta ad accomodarsi sul sedile. Indossava un ...
... cardigan nero di cotone abbastanza leggero con sotto una canottiera marroncina che non gli era nuova. Vide le sue cosce nude e delle parigine arrivarle fino al ginocchio. Sara si sistemò i capelli un po’ in disordine e ricambiò lo sguardo del suo coinquilino attraverso lo specchio. “Grazie…..mi dispiace averti disturbato..spero non aver interrotto niente di importante” Gustavo, ancora ipnotizzato, non rispose immediatamente. Si concentrò sull’attaccatura delle sue gambe bianche sperando di intravedere qualcosa. Se le avesse chiesto di aprirle, Sara non avrebbe opposto resistenza e lui lo sapeva. Al solo pensiero sentì il sangue confluire verso il suo sesso e donargli un’importante erezione. Quella stessa che aveva perso con Bea, senza riuscire a recuperarla. “Non ti preoccupare...ero solo in un momento un po’ difficile...poi mi sono liberato”. Entrati in casa Sara posò immediatamente il borsone e si precipitò in bagno. Uscì dopo un paio di minuti cercando Gustavo. Lo trovò in camera sua intento a togliersi le scarpe. “Ho fame, ordiniamo una pizza? Offro io” Finì di slacciarsi le stringhe delle sneakers e si diresse verso Sara, che nel frattempo si era spostata in cucina. Si stava sbottonando il cardigan lungo, dandogli conferma che ciò che indossava sotto era proprio quel vestito-canottiera marrone adornato da una striscia di pizzo all’altezza dell’orlo inferiore. “Se offri tu certo….Per me la solita, grazie Saretta”. La vide sfilarsi il cardigan ed appoggiarlo sullo schienale di ...