Una paziente della dottoressa Angela - Ménage a trois
Data: 09/07/2019,
Categorie:
Lesbo
Autore: Angela Kavinsky
... “No!” disse scocciata Adriana. “E anche se glielo avessi detto? Cazzo laura siamo ospiti di Chiara. Cerca di controllare la tua cazzo di libido stupida!” “Non mi hai detto di fermarmi la volta scorsa!” le disse Laura. Io ero senza parole. Adriana, sempre scocciata, raccolse la tazza dal prato, poggiando il piede ancora ricoperto di crema a terra. “perdonala…” “che succede ragazze?” Adriana, mentre Laura sogghignava, mi spiegò la situazione. Mentre erano insieme a casa di Laura, lei aveva rivelato all’amica che il fatto che il marito fosse attratto dai travestiti non la faceva infuriare, anzi, in qualche modo la eccitava. Un rapporto omosessuale era l’unica cosa che la bella Laura non aveva mai fatto nella sua vita e Adriana, in preda ai fumi dell’alcol, aveva acconsentito. Laura sembrava ben più che in preda alla semplice curiosità e, benché Adriana non lo desse a vedere, anche a lei era piaciuta quell’avventura. Da quel momento, lo avevano fatto più e più volte. Adriana guardò Laura sorridente. “il tuo comportamento è comunque inaccettabile! Leccarmi il piede così davanti a Chiara… cosa pensi possa pensare di te?” Ero in imbarazzo, certo, ma anche piuttosto eccitata. E a farmi eccitare era stata proprio Laura, così vogliosa… Non pensai minimamente a ciò che stavo per dire, e le mie esatte parole furono: “continuate!” Adriana rimase sbalordita. E Laura si mise nuovamente a ridere. Iniziai a sudare freddo. Cosa avevo appena detto? Ci fu un lungo momento di silenzio. Laura si ...
... schiarì la gola, mentre Adriana estrasse dalla borsetta una sigaretta e un accendino. “hai detto continuate?” chiese Laura col sorriso sulla bocca. “No no! Quello che volevo dire è che…” “Basta fare la stupida Laura! Non lo vedi che l’hai messa in imbarazzo?” ma Laura non voleva demordere. “Guarda che non c’è niente di male Chiara! Non dovresti sentirti in imbarazzo. Ci stiamo solo vendicando dei nostri mariti in maniera creativa!” “Stupida!” ripeté Adriana. “In particolare ti piace di più leccare il piede o fartelo leccare?”. Io non sapevo cosa rispondere. “Smettila o adesso me ne vado!” disse Adriana non troppo convinta. Laura raccolse il piede di Adriana dal terreno e iniziò nuovamente a succhiare il suo alluce, e Adriana sorprendentemente non fece alcuna resistenza, forse curiosa della mia reazione. Mentre Laura succhiava, mi fissava con i suoi bellissimi occhi verdi. “È come un piccolo cazzo!”. Piccolo, certo, coperto di crema in parte diventata verde per il contatto con l’erba. Questa cosa non fermava Laura; nulla l’avrebbe fermata. Io rimasi di sasso nel vedere l’eccitazione di Laura e la totale disinvoltura di Adriana che si fumava con calma la sua sigaretta. Ora anche lei mi fissava. Laura passò la lingua tra le dita dei piedi di Adriana, sporcandosi la faccia di crema. Le succhiò il tallone e le mordicchio nuovamente l’esterno. Ora anche Adriana sorrideva. “Chiara, perdona questa povera pervertita ma… visto che abbiamo fatto 30, facciamo 31… perché non ti tocchi?”. ...