Le scarpette argentate thailandesi
Data: 10/07/2019,
Categorie:
Trans
Autore: verdissimo
... si alza in piedi sul letto a gambe piegate riversandosi in avanti su di me e comincia a dimenarsi in avanti e in dietro, proprio come farebbe un cane in quella situazione. Quindi una serie di colpi avanza progressivamente dentro di me come se qualcosa con foga si stia scavando la tana.
Aumenta il ritmo ma il tempo si ferma. E’ fantastico! Il mio retto é pieno, perfettamente lubrificato e stantuffato nel giusto modo. Per la prima volta in vita mia vengo scopato in modo naturale e senza dolore e ciò mi piace da morire. Lo sento scorrere dentro e ogni volta che tocca in fondo è un nuovo spasimo per me… Più volte di seguito lo sento uscire e subito dopo tornare per riempirmi di nuovo in profondità e so che non si è trattato di un errore di misurazione. Penso al grosso glande che è dentro di me e con l'immaginazione lo vedo chiaramente deformare il mio retto mentre ci corre dentro e mentre spinge quando è a fine corsa. E vedo chiaramente anche i suoi testicoli danzare e colpire ripetutamente i miei.
Godo mentre me lo prende. Voglio che ci faccia di tutto e che non lo risparmi. Non si deve preoccupare per me e vorrei che continuasse a prendermelo anche dopo essere venuta una, due o tre volte. Ma ciò che mi fa godere più di ogni altra cosa è sapere che non me lo sta affatto prendendo, sono io che glielo sto dando.
In preda ad un piacere incontenibile, desidero condividere la mia felicità con chi me la sta dando e le dico: “Oh yes, good, I've no pain...” (sì, bene, non fa ...
... male).
Così senza tregua mi scopa in tutte le maniere e in tutte le posizioni: prima con me di sotto poi con me di sopra, mi mette sia sul fianco sinistro che su quello destro. Nel durante accade qualcosa che non avevo assolutamente previsto: senza pietà, con le mani comincia a darmi delle slappe sui glutei e sulle cosce da lasciarmi la pelle in fiamme. All'inizio ciò mi aveva sorpreso perché non ne capivo il senso ma, devo ammettere che quando queste sberle erano sincronizzate con gli affondi, mi facevano impazzire, ed è lì che ho cominciato a gemere a voce alta. Mi piacevano così tanto da chiederle di farlo ancora e ancora e con entrambi le mani contemporaneamente, e senza timore di farmi male. A pensare che non avevo mai dato importanza a questa pratica prima.
Io mi lascio guidare e mi basta poco per capire cosa vuole fare o come mi devo sistemare. Basta un suo cenno, una spintarella nel punto giusto su di me, e senza bisogno di pronunciare una parola. Pur di essere riempito di nuovo e in fretta, io eseguo tutto senza fiatare e senza pudore faccio in modo che le mie natiche siano sempre aperte e davanti al suo fallo eretto.
Ho idee un po' confuse di come tutto ciò si sia svolto e mentalmente non riesco a mettere nel giusto ordine temporale i vari momenti di quella serata: so di aver sentito più volte le sue mani afferrami le caviglie per divaricarmi le gambe, e le ho sentite anche sulle spalle e sui fianchi mentre mi montava da dietro e, in qualche occasione, l'ho ...