1. Le scarpette argentate thailandesi


    Data: 10/07/2019, Categorie: Trans Autore: verdissimo, Fonte: Annunci69

    Questa è una storia vera e scriverla è stato per me un lavoro impegnativo se si considera che scrivere non è la mia professione, pertanto chiedo scusa in anticipo per eventuali difetti grammaticali e sintattici qui presenti. Spero inoltre che questo racconto, oltre perché erotico, sia interessante anche dal punto di vista culturale siccome ci sono cenni sul tema complesso dei trans-gender thailandesi, interessante soprattutto per coloro che non ne ha mai avvicinato alcuno…
    
    CAPITOLO 1 _________________________________________________________________________
    
    Andavo spesso in Thailandia in quegli anni e non solo per le belle spiagge e la cordialità della gente del posto e altro ancora di positivo che non sto ora ad elencare. C’era anche un motivo preciso se ci tornavo ripetutamente. Già allora ne ero consapevole mentre oggi lo so per certo, che ci tornavo esclusivamente per quel motivo. E fu per lo stesso motivo che ci andai la prima volta.
    
    Era il pensiero dei ladyboy a chiamarmi continuamente verso la Thailandia quando ero a casa e ciò non mi dava pace. Il loro è un erotismo diverso da quello a cui sono abituati gli uomini e così complicato da spiegare che rende i dizionari di lingue incompleti siccome non si tratta di eterosessualità ma nemmeno di omosessualità. Ciò che ti fa rimanere il respiro a metà non è una donna e nemmeno un uomo. Non è certo un travestito, che ricorderebbe più uno scherzo di carnevale che altro, e non è neppure una copia di una donna: non ...
    ... avrebbe senso desiderarla come tale. Perché andare in Thailandia e accontentarti di una donna fasulla quando ce ne sono molte di originali graziose e facilmente abbordabili?! Non è altro che un ladyboy (o kathoey nella loro lingua), ovvero un’esplosiva combinazione di mente-fisico-ormoni che, nella maggioranza dei casi, riesce divinamente ma che non tutti gli osservatori esterni percepiscono come tale.
    
    So di molti uomini occidentali che passano abitualmente le vacanze in Thailandia o addirittura ci vivono che, quando meno se lo sono aspettato, hanno, senza rendersene conto, trattenuto il fiato alla vista sull’altro marciapiede di queste “donne” con l’accento da faunetto. Con loro però non se la sono mai spassata perché sarebbe da “froci” farlo e con sprezzo li chiamano semplicemente “culi” o “culattoni”. Chiaramente, se capita che qualcuno di loro, seppure eccezionalmente, ceda ad un’ondata di testosterone e gusti la loro carne nuda, si guarderebbe bene dal farlo sapere in giro.
    
    Ci sono poi quelli che sono già in pensione da tempo, pertanto non più giovani e nemmeno maturi perché sono oltre con l'età, che con stoicismo resistono alla tentazione e dimostrano così soprattutto a sé stessi di non essere “froci”, ma suppongo dicano talvolta dentro di sé, e scommetto con un po’ di rammarico: è possibile che io muoia senza essermene gustato neanche uno pur avendoli così a portata di mano?
    
    Quando parlo di ladyboy, dei miei ladyboy (miei, non perché io li abbia avuti in qualche ...
«1234...11»