1. Silvia


    Data: 11/07/2019, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Gianni_Doe, Fonte: RaccontiMilu

    ... l'atto l'aveva fatto in studio da noi ed io mi ero occupato con lei dei sopralluoghi. Mi sedetti sui gradini, appena dietro l'angolo della sua serranda. feci in modo che dall'ingresso nessuno potesse vedermi, lì seduto. Mi chiesi anche se per caso non stessi rischiando troppo con quel gioco... se qualcuno mi avesse trovato lì, che avrei detto, quasi alle undici di sera? Elaborai una comoda exit strategy: se la macchina non &egrave quella di Silvia, mi alzo e serenamente risalgo le scale ed esco dal portone... pochi passi e sarò lontano. Silenziai il cellulare per evitare di ricevere la proverbiale chiamata che rovina tutto. Restai in attesa, composi qell'sms e lessi la risposta. Sapevo che tra cinque minuti, al massimo dieci, sarebbe arrivata. Attendevo nel buio, eccitatissimo al pensiero della sorpresa che stavo per farle. Sicuro che tutta l'attesa, tutta l'ansia, l'avevano caricata di eccitazione e che quel messaggio l'aveva lasciata delusissima e ormai convinta di doversi accontentare dei suoi porno della buonanotte - come mi aveva confidato che spesso faceva quando era sola. L'auto di Silvia non si fece attendere. Il rumore di quella sua vecchia ma dignitosissima scarrozzetta l'avrei riconosciuto tra mille. Per sicurezza tesi l'orecchio e allungai leggermente il collo per sbirciare dallo specchio antinfortunistico che era sisteato all'nagolo opposto, per evitare qualche frontale fastidioso o qualche colpo mentre si fanno le manovre. Riconobbi i fari. Contai i metri, i ...
    ... giri delle ruote. Sbagliai di qualche frazione di secondo rispetto a quando sentii la portiera aprirsi. La sentii tirare su a mano la serranda, ritornare all'auto. Quando sentii lo sportello richiudersi mi alzai e mi mossi silenziosissimo col cappello calato verso il suo garage. L'auto era ancora accesa. Nel buio, illuminato slo dai fanali della sua macchina, non riuscì a vedermi come confidò dopo. Mentre varcavo la soglia sentii spegnersi il motore. Le luci da accese passarono alla modalità posizione. Fu una questione di secondi... lei scendeva io con un colpo solo tirai giù la serranda. Il suo "Oddio..." colpito e spaventato fu nascosto dallo sferragliare della serranda. Non poteva vedermi co quella poca luce, mentre io vedevo benissimo lei, vicina alla luce dei fari. Era in piedi, la portiera aperta alle spalle. Le fui addosso mentre stava per urlare "Aiuto...". La distanza era quella di due passi. Provò una debolissima resistenza mettendo le palme delle mani avanti a fermare la mia corsa, che la travolse stampandole un bacio sulla bocca, famelico. Di sicuro sentì anche il mio pene duro e rittissimo, libero nella stoffa della tuta così morbida e larga. Ne sono certo perch&egrave sbatterle contro mi provocò fastidio. Staccai le labbra che feci immediatamente seguire dalla mano a serrarle la bocca. Con la destra le presi i capelli. Era tutta stretta nel mio abbraccio. Cercai di non usare nel modo più assoluto violenza ma di risultare deciso, forte, rude. Cercai di apparire ...