1. Silvia


    Data: 11/07/2019, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Gianni_Doe, Fonte: RaccontiMilu

    ... credibile, sicuro che comunque se la cosa non fosse stata completamente di suo gradimento me l'avrebbe detto e avremmo smesso. Strinse fortissimo il mio polso, non fece resistenza ma si strinse forte a me - mi confidò dopo che ancora aveva il dubbio, che era ancora scossa, spaventata. La girai mettendola contro la portiera posteriore, quella chiusa. Con la destra passai a serrarle ancora la bocca mentre con la sinistra chiusi lo sportello. Ero talmente eccitato che pur senza aver aperto bocca non avevo saliva. Il pisello era ben piantato contro la spacca delle sue natiche, poco sopra, quasi sul coccige. Tornai con la sinistra su di lei e le alzai di colpo la gonna ampia il giusto e poco sopra al ginocchio dicendole con un sussurro deciso, per la prima volta con tutta la cadenza che riuscissi a tirare fuori del mio dialettaccio e con modi rudi e spicci, volutamente spicci: "Stai buona che facciamo presto... se fai la brava faccio subito subito...". Aveva le autoreggenti nere. Che fosse nyoln nero lo avevo intuito ma scoprii la balza solo alzandole la gonna. Le trovai sotto il perizoma. Che amore, si era preparata davvero per la serata. Fu in quel momento che mi riconobbe. Dalla mia voce. Mi disse dopo che quella cosa la fece letteralmente esplodere di piacere, tanto da ringraziare che vessi trovato quel modo e non un altro. Tanto da decidere subito di non sgridarmi, anzi... Ed allo stesso momento le fece decidere che quel gioco la eccitava da matti, che voleva continuarlo. ...
    ... Io proseguii, non sentii particolari freni... e feci quel che sentivo fosse la cosa più giusta, per la mia eccitazione. E per far godere lei. "Se gridi mi perdi da mezzo alle mani..." le dissi con forza nell'orecchio prima di staccare la mano da lei e correre a strapparle il filo del perizoma tenendolo mentre tiravo dalla parte opposta la cintolina. Si ruppe in un niente. Lei mormorò soltanto: "Oddio, piano la prego, piano... ho paura". Cercai, forzai tornando con la sinistra a serrarle la bocca. Trovai la sua vulva madida. La cosa mi rassicurò. La penetrai rudemente. Era chiaro che l'eccitazione, fortissima, l'aveva presa da poco perch&egrave non era ancora ben lubrificata tutta. La sentii gemere sotto i primi colpi. "faccio subito tranquilla, faccio subito, fai la brava che presto presto faccio e me ne vengo, dai..." Con la sinsitra mi aggrappai al seno, prima sopra, poi sotto il golfino che aveva. Mi ero completamente stravaccato su di lei, aggrappato al suo corpo dalla mano che tenevo sulla bocca e da quella che le serrava il seno, ormai finita sotto il reggiseno stretto - che tesoro, aveva anche messo il push up che trovava scomodissimo, troppo costrittivo per la sua quarta, ma che a me piaceva da morire. Ero eccitatissimo, tutto premuto in quel corpo, in quel rapporto così fuori dai nostri schemi, in quel gioco nel quale mai mi sarei immaginato. Bastarono pochi minuti di quella penetrazione muta che cominciarono a sentirsi i rumori inequivocabili del sesso lì sotto. La ...